Caro Direttore,
solo brevi annotazioni alle considerazioni di Massimo Gnagnarini. L’obiettivo della minoranza era la non approvazione del bilancio e quindi lo scioglimento del consiglio comunale. Per raggiungere l’obiettivo, la minoranza ha erroneamente confidato nella pavidità e nell’ignoranza di qualche consigliere della maggioranza. Adesso la minoranza ci riprova con la mozione di sfiducia al sindaco. Per approvare la mozione di sfiducia, che comporta la decadenza del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale, occorre il voto di undici consiglieri; i consiglieri di minoranza sono nove. Che coerenza c’è in questa strategia oltre alla caparbietà nel cercare l’insuccesso?
Pier Luigi Leoni