Riceviamo dal consigliere regionale Fausto Galanello e pubblichiamo.
Posso rassicurare Olimpieri che la Regione sta facendo da tempo la propria parte sulle alterne vicende che hanno interessato questo marchio orvietano delle acque minerali. Vicende che mi hanno anche direttamente coinvolto in passato in qualità di segretario provinciale del settore agroalimentare della CGIL. Vicende che ho continuato a seguire in questi anni in Regione in stretto rapporto con gli Assessori interessati e che ho continuato a seguire anche in questi ultimi mesi incontrando la proprietà, il sindacato, le rappresentanze dei lavoratori, il credito locale oltre a interessare in più occasioni lo stesso Consiglio Regionale, considerando la Tione uno dei marchi strategici umbri di un settore in grave crisi, come anche testimoniato dall’altrettanto difficile vertenza Sangemini. Il mio intervento pubblico sul problema, dopo tre mesi di ritardo degli stipendi, oltre a stimolare azioni più decise della Giunta (organo deputato alle “azioni concrete”) vuole essere anche un segnale alla proprietà e al credito locale perché, fermo restando la piena disponibilità della Regione ad accompagnare con ogni strumento possibile una fase di ripresa produttiva, se c’è un problema finanziario è altrettanto vero che, ad oggi, manca anche un piano industriale chiaro e credibile su cui Istituzioni e Credito possano fare un minimo di affidamento. Tutte cose che in Comune dovrebbero essere
chiare, visto che un proprio rappresentante siede nel Consiglio di Amministrazione della banca locale.
Le ipocrisie le lascio tutte ad Olimpieri a guardia, a prescindere, di questa amministrazione comunale.
Personalmente non rinuncio al ruolo di consigliere che, anche se in maggioranza, non rinuncia alle critiche, ai solleciti e alle proposte nel rispetto dei diversi ruoli tra Consiglio e Giunta e, pensate un po’, dandone anche pubblicamente notizia. Ma mi rendo conto delle difficoltà a comprendere questo, dato il contesto orvietano.
FAUSTO GALANELLO