di Pino Cantarini
Eppure la scritta è chiara!
Il DIVIETO posto sulla targa recita che non si possono prelevare più di 9 litri di acqua per volta e che non si può farne un uso commerciale.
Prelevare l’ acqua (gasata nel mio caso) alla fontanella del Comune al Parco del Paglia rappresenta sempre un’ esperienza degna di riflessione, al punto che mi dispiace quelle rare volte che non ci trovo nessuno.
Lì, sotto quella tettoia in legno, dove d’ estate il sole batte impietoso e d ‘inverno il vento freddo di tramontana ramazza il piazzale, avvengono dibattiti all’ altezza di trasmissioni televisive! Potremmo trovarci a Ballarò, a Omnibus, a Piazza Pulita!
Sì la norma c’è, scritta e chiara, ma abbisogna di numerosi distinguo!
Alcuni si presentano con 12-18 bottiglie da 1 litro e mezzo, altri con 3-4 damigianette da 5 litri: sono i più sfrontati.
Altri si limitano a 1, 2 o 3 bottiglie in più.
Una minoranza si attiene alla limitazione prevista dal divieto.
E’ interessante osservare non solo i comportamenti di chi abusa, ma anche le reazioni delle persone corrette.
Si nota una forte tendenza all’ autolegittimazione perché, come sostiene il primo gruppo “9 litri sono pochi per una famiglia media!” e questo può anche essere vero!
Magari si tratterebbe di sapere quante casse di acqua prendevano, a pagamento pieno, al supermercato prima dell’ offerta di questo servizio quasi gratuito.
I rappresentanti del secondo gruppo sostengono convinti che “..poco ci vuole a riempire 2 o tre bottiglie in più!” ed anche questo può essere vero.
I “legalisti” (in netta minoranza) osservano attenti quello che accade, forti dell’ evidenza delle loro 6 bottiglie, in plastica o vetro, che dichiarano il loro rispetto delle regole; questo gruppo di avventurosi si divide a sua volta in altri 3 sottogruppi:
A) I “Mediatori” i quali, o perché hanno tempo a disposizione o non hanno voglia di discutere, assumono un atteggiamento evitante/conciliante e apparentemente dettato dal buon senso; questi dichiarano che” ..ci vuole pazienza, che fretta c’ è …non sono questi i problemi…basta un po’ di rispetto …” . Forse hanno ragione anche loro.
B) I “Legalisti Riformatori” che vorrebbero aggiornare le regole correlate all’ approvvigionamento idrico, con delle mozioni del tipo che “..chi ha riempito le sei bottiglie dovrebbe rimettersi in coda per riempire le altre e farlo di nuovo se ne ha ancora di più..!” Protestano per tutto il tempo, ma poi, in genere, alla fine cedono e concludono:” Via pe stavolta finite de riempille, ma è l’ ultima volta! Chissà, forse si ripropongono di tornare a controllare nei tempi a venire. Mi pare un atteggiamento ragionevole ed hanno ragione. Anche loro.
C) I “Legalisti Radicali”, quelli intransigenti, quelli che cominciano a borbottare appena si accorgono dei contenitori in esubero ed in un crescendo di rabbia alla fine sbottano:” …E che c….!! C’ è scritto che più de 9 litri nun se possono prende! E voartri tutte le volte venite co le damigiane!! Mò vo a chiamà le guardie! Tutte le volte sta fr….!!”.
Per lo più in questi casi si scatena una guerra fatta di parole ed espressioni allusive contro il Radicale del momento, apostrofato da espressioni del tipo:”..Ce vole l’ educazione (?)..Tanto lo sanno tutti chi sei….sei un noto prepotente (lui!?)” e quello risponde risentito cantando le questioni personali dell’ altro..e così via.
Per fortuna nel frattempo le bottiglie si sono riempite, le tensioni decantano e …avanti il prossimo.
Il tempo gioca a favore del buon senso popolare ed alla fine tra imbrogli e mugugni ognuno ottiene il suo servizio e se ne va più o meno soddisfatto!
Ognuno si porta via il suo bagaglio di torti e di ragioni, tutti hanno vinto qualcosa.
Come nelle varie “tribune politiche”.
Tante sfumature, tante esigenze ed argomentazioni, tanto buon senso e senso di responsabilità (espressione molto in voga presso la classe politica) ma… il divieto posto da regolari organismi istituzionali, rimane lì, deriso e disatteso, contento solamente, forse, di aver stimolato tante intelligenze.
Nulla di grave in fondo! Sappiamo di ben altre trasgressioni, queste si lerce e stomachevoli, da parte di chi ci dovrebbe rappresentare nelle italiche ed europee sedi istituzionali.
Però mi chiedo:
1) Siamo poi così diversi, noi che rappresentiamo il “corpo elettorale”, dalle “teste”
alle quali vorremmo affidare la soluzione dei nostri problemi?
2) Corpo e testa non rappresentano un unico sistema di interscambio biologico, sociale, culturale e quindi politico?
3) Non sarebbe assolutamente necessario cambiare questa cultura dell’ antinorma e dell’ opportunismo individualista in una cultura della legalità quotidiana e del rispetto reciproco?
4) Non sarebbe ora di pretendere una consapevole responsabilità da se stessi ed assoluta coerenza e onestà dalla classe politica?
Credo di sì: ne va della nostra salute e del futuro nostro e dei nostri figli!!