di Massimo Maggi
Con tutto il rispetto dovuto ai convenuti, ma con il doveroso coraggio politico.
Se permettete a qualche Simplicio di partecipare al vostro duetto forse potremmo vederla da un’altra angolazione …
La democrazia ha le sue regole, ma se queste vengono infrante e calpestate non è più il caso di chiamarla democrazia. Inoltre la democrazia è uno strumento e come tale è utile a raggiungere un fine. Quando questo fine è l’accanimento terapeutico per mantenere in vita un micro-ambiente fine a se stesso parliamo di entropia biologica, destinata ad annientarsi per esaurimento dell’humus vitale.
Un uomo o una donna armati, anche se soli, sono sempre in maggiorità rispetto ad un consistente numero di disarmati e quest’ultimi, ipocriti e senza coraggio, useranno tutta la loro passione per ottenere l’arma ed il distintivo. Diventando così maggioranza idiota di cui la storia ha già abbondantemente trattato. Ma come la storia e la filosofia politica ci insegnano la libertà si conquista in periodo di barbarie ma una volta persa, quando la molla della civiltà si è già consumata, è impossibile ripristinarla. Va conquistata nuovamente. Il dialogo, non il duetto, presuppone l’ascolto di opinioni anche contrastanti, ma quasi mai di interessi. Il crimine difficilmente si arrende e mai questo è successo negli ultimi 400 anni.
In questo pietoso teatrino non c’è addirittura neanche il bisogno di un burattinaio per farlo muovere ed è sufficiente qualche alido di vento smosso da scureggette populiste alla Renzi o alla Grillo. Il gran burattinaio, oltre ad essere una strana figura, non ha altro ruolo, al pari delle marionette, di svolgere il suo meschino lavoro di curatore fallimentare al soldo del droghiere di Bruxell. Per trovare tracce di un qualche spessore morale o intellettuale in tutto questo dovremmo tornare al paleolitico e con un micrometro di altissima precisione.
E’ alquanto imbarazzante poi bacchettare chi, da fuori del palazzo, non riesce a risolvere la situazione o addirittura non riesce ad ottenere condizioni ben diverse e guarda caso, udite bene, usando regole democratiche. Sarebbe come bacchettare un giocatore che perde, seguendo le regole del gioco, mentre tutti intorno al tavolo barano.
Il ventennio che sta per chiudersi non sarà ricordato affatto, se non come una fiala di fisiologica somministrata ad un malato terminale.