di Massimo Gnagnarini – Unire i Puntini Orvieto.
Orvieto è “governativa” ovvero annusa il vincitore e si schiera. Lo farà anche alle prossime elezioni comunali di primavera.
Orvieto percepisce che a fronte delle eccellenti aspettative che furono suscitate cinque anni fa i non buoni risultati ottenuti dall’attuale amministrazione non la pongono di certo in una posizione di vantaggio per essere riconfermata.
Ma oltre a questa Orvieto ne percepisce un’ altra di debolezza , quella di un PD rinsecchito di voti e senza capacità di gioco di squadra. Di più il ritardo e la ritrosia finora dimostrate nel promuovere le Primarie per la scelta del candidato sindaco al Comune costituiscono un inusitato sberleffo verso quei duemila orvietani che due settimane fa si sono recati ai seggi per votare e scegliere il nuovo segretario nazionale del partito.
Già, ma chi sono questi duemila oltre le poche centinaia di iscritti al PD ?
Qualcuno li ha avvicinati, ha chiesto e fatto tesoro delle ragioni che li hanno spinti a entrare in una sede partitica, a pagare 2 euro e a sottoscrivere un documento di intenti e votare per un esponente di partito ?
Nessuno capisce la straordinarietà dell’avvenimento, nessuno capace di valorizzarlo e costruirci su un progetto politico?
Sarebbe un vero paradosso aver consultato i cittadini orvietani per eleggere Renzi e non consultarli per scegliere il Sindaco della loro città.
Se ciò accadrà, se le Primarie non si terranno, il PD orvietano avrà già perso le elezioni comunali di primavera e a cascata non potrebbe che perdere anche la sua rappresentanza in Consiglio regionale nel 2015 figurarsi, poi, la riconquista di quella parlamentare.
Se ciò accadrà, se le Primarie non si terranno, vorrà dire che sarà prevalsa ancora l’utilità marginale della mediocrità, quella di chi non capisce che la leadership non si rivendica perché è una cosa che semplicemente o ce l’hai o non ce l’hai e non te la dà certo l’appartenenza a un gruppo o a una corrente di partito.