di Leonardo Brugiotti
Caro Direttore,
fino a ieri pensavo, come ho anche sempre detto, che Concina avesse bisogno intorno a lui solamente di “yes men”, uomini che dicessero sempre di sì, a lui ed al suo stravagante modo di pseudo amministrare Orvieto. Oggi ho cambiato idea perché mi sono reso conto che lo “Yes Man” in realtà È LUI e mi chiedo a “CHI” egli, abbassando la testa, ha detto…”YES SIR”…mi chiedo A “CHI” egli stia consegnando le chiavi della città… Lo sapremo presto…ma ho il sospetto che non sarà una piacevole sorpresa. Ieri sera un cerchio diabolico si è chiuso…il perfezionamento delle attività di Concina…il coronamento del suo fallimento.
1. Concina non ha mantenuto una sola promessa…
2. Concina non ha amministrato…
3. Concina ha venduto tutto…
4. Concina tenta disperatamente ma invano di sanare abusi edilizi commessi a casa di sua moglie…
5. Concina ha eliminato ed elimina tutti coloro che non concordano con lui…
6. Concina decide con i suoi fidi consiglieri che lo manovrano e, come ormai ampiamente dimostrato, sbaglia…
7. Concina non ha mai risposto alle domande, alle richieste…
8. Concina taglia nastri, inaugura iniziative di altri, ma non ha mai tagliato il nastro inaugurale per la risorta e gloriosa Caserma Piave.
E per completare il tutto, ancora non appagato, con la complicità di personaggi che hanno completamente cambiato ogni loro affermazione ed atti pregressi ( che siano anch’essi yes men ? )… HA DECRETATO LO STATO FALLIMENTARE DI ORVIETO E DI CONSEGUENZA DELLA SUA AMMINISTRAZIONE. Ieri sera Concina e tutti coloro che hanno approvato il bilancio, si sono però anche AUTO DENUNCIATI come corresponsabili della “bancarotta” di Orvieto.
Caro Direttore, viviamo in tempi di uomini piccoli ma per fortuna abbiamo una grande Cattedrale…un tempo…nelle cattedrali, si tenevano delle assemblee politiche presiedute dal vescovo; si discuteva il prezzo del frumento e del bestiame; i tessitori stabilivano il prezzo delle stoffe; si accorreva anche per cercare conforto, per domandare consiglio, per implorare perdono… Per cui tutti coloro che da sempre qui hanno le loro radici, alzino gli occhi verso il duomo, ma soprattutto rialzino la testa e abbiano il coraggio di essere uomini liberi, ritrovino l’orgoglio di essere orvietani…i pianisti sull’oceano (dei loro fallimenti), vadano a cercare altrove la loro leggenda perché qui non verranno ricordati come uomini straordinari ma come coloro che hanno fatto naufragare quel bastimento, perché così sembra guardandolo dall’autostrada, che si chiama Orvieto. Credo non ci sia altro da dire né da fare.
Come sempre cordialità ed auguri di Buon Natale…il regalo lo abbiamo già avuto.
Leonardo Brugiotti