ORVIETO – Fa discutere la nomina del sindaco e la conseguente elezione a presidente della Fondazione per il Centro studi città di Orvieto del professor Eugenio Fumi. A far rumore è in particolare il patteggiamento a due anni (per cui è intervenuto poi l’indulto) di cui ha beneficiato l’imprenditore orvietano nell’ambito della bancarotta fraudolenta Itelco. Cristina Calcagni, ex assessore della giunta Concina, ne fa un motivo valido per chiedere al sindaco le dimissioni.
“Vale per me il programma presentato nel 2009 nel quale affermavi e ponevi come unica condizione selettiva – la qualità per sua natura è opinabile – la totale assenza di qualsivoglia questione giudiziaria attiva e – o pregressa– afferma Calcagni rivolgendosi direttamente a Concina – “il miglior atleta nel giusto ruolo”. Non ho pregiudizi, esprimo giudizi nei confronti di chi assume cariche pubbliche. E’ necessario – ribadisce Calcagni – un dovere, per trasparenza nei confronti dei cittadini amministrati che non possono più essere trattati da sudditi infantili da imbambolare con frasi roboanti”.
Protesta anche un altro ex assessore, l’architetto Leonardo Brugiotti. Anche lui chiede le dimissioni di Concina al quale imputa in questa scelta come in altre “un deficit di lucidità nella autoanalisi”. Il sindaco dal canto suo sembra fare spallucce, liquidando le polemiche come ipocrite. “Sepolcri imbiancati” commenta da Napoli dove si trovava nella giornata di ieri.