di Massimo Luciani, Associazione Ginepro
Abbiamo pubblicato, di recente, un’articolo comunicato, diffuso anche a mezzo stampa, dal titolo “Giù le mani dal Tevertino”, in cui manifestavamo la nostra contrarietà, condivisa anche da altri cittadini, rispetto ai lavori di cosiddetta manutenzione straordinaria nell’alveo del Fiume Paglia, tra la Loc. Barca Vecchia e Loc. Il Molino, nei Comuni di Allerona e Castel Viscardo, operati da una o più ditte fino a questo momento ancora ignote e per conto della Provincia di Terni che ha assegnato i lavori dopo una gara di appalto avvenuta nell’Agosto 2012.
Difronte al permanente, carente livello di informazione e al pesante e grave intervento che sta caratterizzando questa prima fase dei lavori, abbiamo deciso di avviare una petizione pubblica da inoltrare alle Amministrazioni comunali di Allerona e Castel Viscardo e alla Provincia di Terni. Il testo della petizione, allegato al presente comunicato, contiene alcune richieste che riguardano in particolare gli aspetti legati all’informazione e partecipazione dei cittadini e loro organizzazioni e l’attuazione di una politica alternativa che interessi tutto il bacino e che si fondi sui concetti di riqualificazione fluviale e miglioramento dello stato ecologico del fiume.
L’Associazione ha presentato, in questi giorni, anche una denuncia querela presso le autorità di pubblica sicurezza dopo aver constatato addirittura la totale assenza della cartellonistica e segnaletica di cantiere. Tuttavia le cose che preoccupano di più sono le consistenti difformità osservate sulla natura degli interventi sia rispetto al progetto iniziale, unico riferimento tecnico disponibile sul sito della Provincia di Terni, sia rispetto ai contenuti del documento diffuso dalla stessa Provincia il 4 ottobre u.s., riportante gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del lavori a seguito degli eventi alluvionali del 12 novembre 2012.
Il progetto prevedeva infatti la sola risistemazione della sponda in sinistra idraulica, mentre il documento accenna anche alla realizzazione di una soglia di fondo in Loc. Barca Vecchia. Nella realtà, al posto della soglia di fondo, stiamo osservando la costruzione di una vera e propria barriera trasversale al corso del fiume con enormi macigni di pietra giustapposti, oltretutto in un altro sito, ossia presso la Loc. Fonti di Tiberio, denominato localmente Tevertino. Tale opera, di fatto, devia il fiume dal suo corso naturale, permettendo il passaggio delle acque solo su un vecchio canale precedentemente morto ed appositamente ampliato che taglia a valle tutta l’ansa di Barca Vecchia.
E’ stato inoltre messo a repentaglio, col rimaneggiamento dei materiali sul letto fluviale, anche l’enorme blocco cementizio riconducibile all’antico ponte della Via Traiana Nova, salvo solo grazie al tempestivo intervento della Sovrintenda Archeologica. Ma altre essenze ed elementi di importanza naturale ed ambientale non si sono certamente salvati, come una parte della gariga composta in prevalenza dalla pianta endemica Santolina Etrusca, che nel vicino tratto acquesiano è rigorosamente protetta e che garantisce il consolidamento delle sponde del fiume. Per non parlare, poi di una quantità eccezionale di pesce, bloccato all’interno di pozze rimaste isolate nel fiume e solo in parte recuperato grazie all’intervento di volontari e pescatori della zona. Accanto a questi danni possiamo aggiungere la sostanziale escavazione di buona parte del “borgone” del Tevertino, tratto di estrema importanza da un punto di vista biologico per il mantenimento della biodiversità del fiume e vero e proprio patrimonio per la comunità locale. Escavazione che continua senza pausa da parecchi giorni con l’estrazione in tutta l’area di enormi quantità di sedimenti, brecce, sabbie e sassi di varia granulometria, che incentiva e acuisce il deficit sedimentario del fiume con le conseguenze che ormai tutti conosciamo, restringimento e mono canalizzazione dell’alveo, aumento della velocità dell’acqua, aumento della capacità e forza erosiva.Crediamo che con queste azioni si sia già superato il limite e già ci domandiamo con seri dubbi cosa avverrà nell’immediato futuro anche alla luce dei consistenti stanziamenti post-alluvione da parte della Regione Umbria.
Segue il testo della petizione, con richiesta di diffusione e pubblicazione. Chiunque intenda sottoscrivere la petizione deve condividere il documento e contattare i promotori al seguente numero: 3279788935Petizione popolare “Per un’altra politica sul Paglia”