di Massimo Gnagnarini – Unire i puntini Orvieto
Stanno terrorizzando i dipendenti comunali con la minaccia di licenziamenti qualora il bilancio 2013 non venisse approvato, ma si rifiutano di fare l’unica cosa che impedirebbe questa drastica misura e cioè la dichiarazione del cosiddetto pre-dissesto accompagnata dal relativo Piano Pluriennale di Risanamento.
I Conti del Comune sono in default e non saranno certo le acrobazie contabili di questi giorni per approvare un
bilancio farlocco a mettere al sicuro i posti di lavoro.
Questa ostinazione dell’amministrazione è solo frutto di un mero calcolo politico per concludere la consigliatura senza dover certificare il proprio fallimento riguardo il risanamento finanziario dell’ente. In altre parole nel tentativo di salvarsi politicamente il proprio (culo) mettono a rischio quello dei propri dipendenti.
Di certo ai dipendenti comunali, che per questa ragione vedono a rischio il proprio posto di lavoro, non importa di
“sfangarla” per il 2013 per poi ritrovarsi nel 2014, qualunque sia il colore dell’amministrazione, a dover subire i
licenziamenti per effetto di uno stato di dissesto coattivo dichiarato dagli organi di controllo esterni.
Torniamo dunque a chiarire le differenti conseguenze cadenti sul personale nei due casi distinti : 1) PRE-DISSESTO – Dichiarazione volontaria dello stato di pre-dissesto del Comune.
Non implica alcun licenziamento, implica esclusivamente provvedimenti di riduzione delle spese del personale da reperire nella sospensione dei premi di produttività ovvero della parte accessoria del salario che impatta principalmente sugli stipendi dei dirigenti.
2) DISSESTO – Dichiarazione coatta dello stato di dissesto del Comune pronunciata dalla Corte dei Conti e relativo commissariamento del Prefetto.
Implica il licenziamento (messa in mobilità) di un numero di dipendenti eccedenti il rapporto dipendentipopolazione
come sotto calcolato :
MINISTERO DELL’INTERNO
DECRETO 9 dicembre 2008 .
Rapporti medi dipendenti-popolazione per classe demografi ca, validi per enti in condizioni di dissesto, ai sensi dell’articolo 263 comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000.
Pertanto per il Comune di Orvieto sarebbero da “esodare” circa 25 persone.
In conclusione solo la dichiarazione volontaria dello stato di pre-dissesto del Comune, interrompendo la parabola
del dissesto coatto, mette in sicurezza i posti di lavoro dei suoi dipendenti.
Di questo quadro normativo non solo ogni singolo dipendente dovrebbe averne consapevolezza, ma soprattutto le
rispettive rappresentanze sindacali dovrebbero pronunciarsi a tutela dei propri iscritti e indurre l’amministrazione
alla dichiarazione del pre-dissesto a tutela del rischio di perdita dei posti di lavoro.