ORVIETO – Sono troppi 60 gg di anticipo per chiedere i permessi, troppo pochi i decibel ammessi e insostenibili le spese da sostenere per le certificazioni acustiche.
Iniziano a delinerasi le osservazioni che si accingono a presentare i gestori dei locali per ottenere modifiche al regolamento acustico comunale che, recependo a sua volta un regolamento regionale, introduce norme restrittive per i locali abituati ad ospitare piccoli concerti.
Emerge da un incontro dedicato all’argomento che si è svolto ieri pomeriggio nell’ambito del Qsv. I 60 giorni di anticipo che occorrono per chiedere i permessi non sono piaciuti a nessuno (ce ne vogliono 20 per aprire un cantiere). Così come è emersa la difficoltà a restare sotto il range dei 55-45 decibel in occasione dei concerti (in realtà la misurazione è data dalla media della giornata).
Infine, è venuta avanti una proposta: quella che sia l’amministrazione comunale a sobbarcarsi il costo delle certificazioni d’impatto acustico a cui saranno tenuti tutti i locali, ma non solo i locali (anche gli autolavaggi, ad esempio). Smentito invece il limite dei 15 concerti all’anno, voce che si era diffusa sulla base di un’errata interpretazione della norma.
La cattiva notizia è che i margini per modificare il regolamento sono in realtà davvero strettissimi. C’è tuttavia la disponibilità dell’amministrazione a recepire dei correttivi. Parola di city manager, comandante della Municipale e vicesindaco Tardani: tutti presenti all’incontro. Intanto le cose non cambieranno, almeno fino ad anno nuovo.
Per le osservazioni, invece, c’è tempo fino al 5 dicembre.