Sapevo cogliere i momenti
giusti del tuo respiro, quando
diventava sospiro, quando
si faceva gemito amoroso,
e nei tuoi occhi leggevo
i tuoi pensieri. Credevo
fosse amore, amore vero,
speravo che fosse amore
immortale. Poi ho sentito
la tua voce spezzarsi
come pane troppo secco,
ho capito che qualcosa
stava morendo: ed eravamo
noi, persi in qualche
passato.
Molto di me, in questo autunno
precoce, che non sa far cadere dai rami
le foglie. Molto di te in questo tramonto
feroce. Molto di noi in questo poi che
fu un prima. Somiglia, questa mia
vita banale, ad una casa disabitata,
adatta a fantasmi fugaci.
Le donne hanno passi felpati,
mi passano accanto, mi sfuggono,
lasciano profumi straniti.
Le donne che amo sono come
le foglie, che restano
morte sui rami in attesa
del vento.
Ode per la ragazza del Discount
Lei, la sua giacca verde, quasi divisa
militare, che contrasta in bellezza
gli occhi suoi molto scuri, quasi
gemme di una corona regale.
Il suo sorriso leggero, accenno
ad un accenno di sorriso,. Lei,
il suo passo felpato quasi volesse
volere volare tra la gente che
non ha occhi ad ammirarla. Lei,
la sua voce sottile, le sue labbra
che sanno di velluto.
Lei, il suo essere assente, forse
assorta in una sorta di pensiero
che la rende lontana, e la fa
quasi sogno da sognare
con tenerezza. Lei, che non sa
di essere guardata , o forse
lo sa troppo e finge, come fanno
tutte le donne. Lei, che non sa
che questi timidi versi sono
carezze dolci fatte alla sua
dolcezza minuta, quasi fossero
fatte con mani tremanti
di stupore.
Dentro questo mio accanito desiderio
qualcosa si nasconde, forse una strana
rabbia che non so sfogare in parole,
e quella donna mi sorride maliziosa,
e il suo sorriso la denuda ai miei occhi,
ma non oso pensare che il suo seno
possa volere le mie dita. Gli altri
sono tutti nemici, hanno pensieri
che non so pensare. Quanta strada,
amore mio, quante parole dette
invano. Ora sei fuggita anche tu,
mi sei nemica. Mi sento inutile
come un giocattolo rotto, sento
che il mio tempo non ha tempo.
La pioggia, quando è pioggia
che precede la neve.
si ferma sui comignoli
per tentare la sorte;
e mi scivola sul viso
come il sorriso di una donna
che conosce la morte
e non la teme. L’aria
freme di qualche
presentimento, sento
che qualcosa succede
che mi lascia eguale.