Consentitemi di ringraziare i colleghi che mi hanno rieletto, e trovo doveroso ringraziare le autorità presenti con cui mi auguro di poter iniziare fin da questa sera ad avviare un confronto costruttivo e, soprattutto, sistematico.
Prima di iniziar la mia breve relazione voglio ringraziare il Presidente Fumi, il Presidente Enrico Cipiccia e l’ingegner Raffaele Spota capo compartimento Anas per l’Umbria per l’impegno profuso nella realizzazione del progetto per la variante dei fori di Baschi, un’opera da tempo auspicata e che speriamo possa essere quanto prima cantierata.
In questo non vi annoierò con il rappresentarvi le difficoltà che stanno attraversando le nostre aziende: tutti gli indicatori economici evidenziano una congiuntura negativa, come mai ricordato ma penso che piangersi addosso non sia costruttivo e non appartenga al DNA dell’imprenditore.
Vorrei, invece approfittare della presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e alle Infrastrutture Silvano Rometti, del sindaco Antonio Concina e degli altri Sindaci del comprensorio per affrontare due argomenti che stanno a cuore a tutti noi: l’emergenza idrogeologica che caratterizza il nostro territorio e il carico fiscale, di competenza locale, che vessa le nostre aziende.
Lo scorso anno il nostro territorio è stato colpito da uno straordinario evento alluvionale. A un anno di distanza, purtroppo, l’asta fluviale versa sempre nelle stesse condizioni e il rischio di esondazione si aggrava di giorno in giorno.
Siamo consapevoli che alcune cose sono state fatte: l’intervento promosso dalla Camera di Commercio di Terni a favore delle imprese, il bando della Regione Umbria che va nella stessa direzione, i fondi riconosciuti dal governo per la messa in sicurezza del fiume. Tutto questo è sicuramente un punto di partenza ma i tempi sono maturi per avere quei risultati concreti (e mi riferisco ai lavori di messa in sicurezza) che ancora tardano ad arrivare.
Le informazioni formali ed informali che ci arrivano dalle istituzioni coinvolte (Regione, Provincia, Comune, Consorzio di Bonifica) lasciano spazio a non poche perplessità. Ognuno di questi enti ha un proprio progetto, diverse visioni sugli interventi prioritari, diverse visioni sulle azioni da compiere per risolvere il rischio di esondazione. Il nostro sistema si rende disponibile a coordinare i lavori di un tavolo tecnico che abbia, in tempi rapidissimi, l’obiettivo di trovare una sintesi tra i deversi progetti per arrivare quanto prima ad un elenco di interventi da attivare prima dell’estate. È superfluo sottolineare che tutto deve essere fatto nel rispetto delle regole, ma le regole non possono e non devono rappresentare una giustificazione all’immobilismo.
Mi rivolgo, inoltre, ai Sindaci presenti e prima di tutto al sindaco Concina: le nostre aziende non sono più in grado di sostenere il carico fiscale imposto dai Comuni. Lo scorso marzo, dopo un serrato confronto con l’amministrazione comunale di Orvieto, il Comune aveva abbassato l’aliquota IMU sui fabbricati strumentali dal 10,6 al 7,6. Abbiamo, in quella sede, apprezzato lo sforzo fatto dall’amministrazione di comprendere le ragioni delle imprese. L’apprendere che il bilancio comunale 2013 prevede un’impennata delle aliquote IMU (che dovrebbero essere riportate al 10,6 per mille) e delle aliquote TARSU ci lascia interdetti.
Caro Sindaco, le nostre aziende non sono in grado di pagare quanto ci richiederete. Le aziende già in crisi di liquidità non hanno la forza di sostenere un ulteriore incremento del peso dell’IMU, che è un’imposta particolarmente penalizzante per le imprese in quanto grava su un bene strumentale all’attività d’impresa e non ha nessuna relazione con l’andamento del fatturato aziendale. Per questo opera in direzione pro ciclica, amplificando e peggiorando le condizioni economiche di un’impresa quando questa registra ricavi in calo.
A questo si aggiunge un aumento dell’aliquota TARSU, come se le nostre aziende non pagassero già separatamente oneri importanti per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Dobbiamo ripensare ad un sistema di gestione efficiente dei rifiuti che consenta alle aziende di pagare in relazione ai rifiuti prodotti. Oltre alle imprese industriali penso agli alberghi, chiamati a pagare cifre altissime a fronte di rifiuti inferiori a quelli di una civile abitazione.
Chiedo al sindaco Concina e agli altri Sindaci un gesto di responsabilità necessario a non compromettere la sopravvivenza stessa delle aziende, che significa soprattutto la perdita di posti di lavoro e perdita di un importante patrimonio di competenze.
La nostra Associazione è disponibile a collaborare in maniera costruttiva con le istituzioni e con i molti enti preposti al controllo delle aziende, nell’interesse generale che deve essere rivolto al corretto funzionamento delle attività produttive.
Lavoriamo insieme per lo sviluppo e la crescita di questo territorio.