In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, ha avuto particolare clamore l’evento concepito dalle menti del pediatra Alberto Romizi e del Maestro Riccardo Cambri, promosso sin dallo scorso anno dall’Università delle Tre Età di Orvieto. La dott.ssa Monia Ferranti, assessore alle politiche per l’infanzia del Comune di Perugia, ha fortemente voluto riproporre, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori (uno degli ambienti più solenni del capoluogo regionale), l’iniziativa artistica ideata per le mamme in dolce attesa con i rispettivi bambini comodamente adagiati in grembo. La novità di Perugia è stata la preziosa strumentazione tecnica messa a disposizione da una società leader nel settore: un ecografo ad alta definizione in tre dimensioni, tramite il quale il dott. Giuseppe Zaccardo ha condiviso immagini sconvolgenti, in quanto a qualità e realismo. La rilevanza dell’appuntamento è stata sottolineata dalla presenza di Corrado Rossetti, pediatra notissimo in ambito scientifico, da sempre convinto assertore dell’importanza di stimoli esterni positivi per i neonati, sia durante i primi 1000 giorni di vita sia ancor prima della nascita. Inutile aggiungere che gli oltre trecento spettatori accorsi alla Sala dei Notari hanno vissuto un’esperienza formidabile, seguendo – passo passo – una scaletta entusiasmante, nella quale coreografie (di Antonella Campanari, eseguite da Paola Cammertoni, Benedetta Tiberi e Gaia Bartolini), musiche pianistiche (eseguite da Alberto Romizi e Riccardo Cambri), video originali (per la regia di Francesco Rellini con la partecipazione di Gabriele Romizi e Costanza Orlandi) e melodie vocali (specificatamente realizzate per le gestanti ed eseguite da Elisabetta Ciancaleoni) si sono susseguiti in un percorso logico degli affetti e dei sentimenti. Un momento particolarmente intenso è stato quello in cui la psicologa Mirella Cleri, accompagnata delicatamente al pianoforte dal Maestro Cambri, ha proposto una serie di visualizzazioni alle madri presenti, coinvolgendo però tutto il pubblico in una esperienza collettiva vibrante e commovente. Ancora una volta l’Unitre di Orvieto, che mai come in questa occasione è Università delle Tre Età (secondo la nuova denominazione nazionale), ottiene una attestazione del proprio alto valore progettuale, potendo contare sul volontario contributo di validi professionisti ed esperti.
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