Il Consiglio comunale ha esaminato la richiesta dei consiglieri comunali del gruppo del Popolo della Libertà: Stefano Olimpieri, Davide Melone, Pier Luigi Leoni, Carlo Sborra, Federico Fontanieri e Luciano Cencioni i quali hanno rivolto al Sindaco e alla Giunta una interpellanza per conoscere se “a dieci anni dall’attentato di Nassyiria, l’Amministrazione comunale intende ricordare degnamente gli italiani caduti in Iraq, magari attraverso la piantumazione di 19 alberi in uno spazio pubblico”.
“Sono trascorsi dieci anni – ha detto il capogruppo Stefano Olimpieri – da quando un infame e vigliacco attentato dinamitardo uccise a Nassyiria 19 italiani, tra militari e civili. In quel novembre di 10 anni fa l’Italia intera si strinse intorno alle famiglie delle vittime ed alle Forze Armate Italiane: nel vivere quel dramma collettivo, il popolo italiano trovò la forza di riscoprirsi comunità, riuscendo a far riemergere un forte senso di appartenenza. Dieci anni dopo riteniamo doveroso ricordare i caduti di Nassyiria, così come riteniamo altrettanto doveroso tenere sempre a mente i tantissimi militari caduti per l’Italia: dalle trincee sul Carso al Piave, da El Alamein a Cefalonia, dalla Somalia al Libano, dalla Bosnia all’Afghanistan, dimenticare significherebbe tradire”. “Ricordare con dignità Nassyiria ad Orvieto – ha aggiunto – avrebbe anche un significato riparatore, visto che a pochi mesi da quell’orribile attentato il Consiglio Comunale respinse a maggioranza la proposta di piantumare in un giardino pubblico 19 alberi in ricordo dei 19 italiani caduti: con quell’atto l’Amministrazione Comunale ed il Consiglio Comunale di allora si resero protagonisti di una delle pagine più vergognose della storia Istituzionale della nostra città. Un atto concreto in onore dei caduti di Nassyiria non può che rappresentare un doveroso ricordo, ma soprattutto deve servire di monito per le giovani generazioni e dimostrare che tanti italiani si sono sacrificati per un futuro migliore”. “Doveroso che vengano epurate le polemiche del passato, ma oggi, è tanto più doveroso che le Istituzioni non si dimentichino delle vittime di tanti conflitti. Soprattutto oggi che i giudici della Corte d’Assise di Roma hanno pronunciato una vergognosa sentenza che, dopo nove anni di processo, ha liquidato l’assassinio di Fabrizio Quattrocchi sequestrato in Iraq e assassinato alla nuca dai suoi rapitori, come vittima di un episodio di violenza comune e non di un episodio terroristico”.
Il sindaco Antonio Concina ha risposto che “comprendo e condivido la sua amarezza. Purtroppo in qualsiasi consesso c’è sempre lo sprovveduto di turno. Mi spiace che sia accaduto questo. Se in questi anni la Giunta ha potuto fare qualcosa è proprio quello di tentare di rasserenare gli animi. La sua proposta per ricordare i morti di Nassyiria è valida e la collegheremo alla rivisitazione della toponomastica e che ci consentirà di ricordare anche altre figure significative nella storia della nostra città, come chi si adoperò insieme a Mons. Pieri per scongiurare il bombardamento del Duomo”.
Stefano Olimpieri si è dichiarato “soddisfatto. La questione della toponomastica è però annosa e serve il regolamento. Non vorremmo che la cosa slittasse ancora. Ecco perché abbiamo proposto la piantumazione degli alberi”.