di Fulvio Medici
E’ perlomeno divertente, aprire i quotidiani nazionali e leggere di sondaggi, che danno Alleanza Nazionale al 6%. La maggior parte degli organi di informazioni sia di Viterbo e provincia, che dell’Orvietano, invece, non ne fanno menzione. Il perché è facilmente intuibile: nessuno dei cosìdetti big locali ha dato la propria adesione al movimento, di una parte della destra, denominato “verso AN”. Tutti si sono preoccupati di alloggiare in qualche casa già esistente, augurandosi sia la più forte. Si sa che i ‘culi’ abituati alle poltrone non intendono rischiare e per questo, pur professandosi ‘fascisti’, da sempre rinnegano la gloriosa Fiamma e fanno a gara per apparentamenti a correnti romane, che possono garantire loro, la “sopravvivenza politica” oggi con Silvio, domani con il suo vice, Alfano.
La sensazione “per strada” per fortuna è un’altra. La gente, quella che le poltrone non le siede, neanche nelle platee dei cinema o dei teatri (per ovvi motivi) è stanca, oggi più di ieri, dei soliti noti. La Destra italiana ha la necessità di ricostituirsi dal basso, troppe volte privata della naturale casa politica, venduta al miglior offerente, offesa nei principi cardine che ne hanno fatto, solo pochi anni fa, una forza irrinunciabile di governo. Una Destra, sociale, che poco ha avuto a che fare coi palazzi e con gli inciuci, una Destra la cui moralità non è mai stata messa in dubbio (se non da qualche ‘suo’ big) e che deve tornare ad essere esempio di vita e insegnamento per le nuove generazioni. Che abbia a cuore i problemi della gente, che combatta le diseguaglianze, che lotti contro il potere di banche e di un’Europa disattenta e despota. Una Destra che indichi le esigenze di un Popolo e non ne assecondi ‘rimedi’ che lo annientano. Una Destra che non possa mai essere alleata della sinistra e complice di quest’ultima. Una Destra, che possa rivivere nel segno di Alleanza Nazionale, che a prescindere dagli interessi di una Fondazione o di qualche ex Ministro, torni ad essere il simbolo di un popolo, sfruttato sino ad oggi, ma consapevole e orgoglioso della propria identità!