Riceviamo dalle associazioni ambientaliste firmatarie della seguente lettera sulla questione del geotermico inviata ai responsabili della Regione Umbria.
Castel Giorgio (Terni), 22.11.2013
Silvano Rometti
Regione Umbria – Assessore tutela e valorizzazione ambiente
e, p.c. : Catiuscia Marini
Regione Umbria – Presidente Giunta Regionale
Eros Brega
Regione Umbria – Presidente Consiglio Regionale
LORO SEDI
Oggetto: Istanze progetti geotermici rispettivamente per impianto pilota denominato Castel Giorgio presentato dalla Società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A, ricadente all’interno dei comuni di Castel Giorgio e Orvieto, per permessi di ricerca di risorse geotermiche denominati “Montalfina” e “Monterubiaglio” presentati dalla società Toscogeo s.r.l. ricadenti all’interno dei Comuni di Allerona, Castel Giorgio, Castel Viscardo e Orvieto nonché progetti per la realizzazione dei parchi eolici “La Montagna” e “ Poggio della Cavallaccia” presentati dalla società Innova Wind s.r.l. ricadenti all’interno dei comuni di San Venanzo e Parrano/ Opposizione a tali progetti da parte delle comunità locali (amministrazioni pubbliche, associazioni, cittadini) con richiesta alla Regione Umbria comportamento conseguente durante le rispettive procedure di VIA nazionale (anche in unione con la Regione Lazio) e regionale sia sul fronte “geotermia” che “eolico”/ Necessità di manutenzione della disciplina regionale di settore e segnatamente del Regolamento Regionale 29 luglio 2011, n. 7 (“Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”) relativamente sia alla materia degli impianti geotermoelettrici che degli impianti eolici nonché della D.G.R. 27 giugno 2011, n. 682 (“Procedure per il rilascio del permesso di ricerca in materia di risorse geotermiche ai sensi dell’art. 17 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22”) relativamente al rilascio del permesso di ricerca e della concessione di coltivazione in materia di risorse geotermiche.
Egregio assessore,
facciamo seguito all’incontro del 24 ottobre ad Orvieto, avvenuto su nostra richiesta del 13 settembre scorso, in cui sono state congiuntamente analizzate le questioni di cui all’oggetto.
Nel ringraziarla per la disponibilità mostrata siamo ad inviarle, come d’accordo, la presente nota che sintetizza gli impegni assunti di intervento attivo della Regione Umbria nelle vicende in oggetto, sia sul fronte “geotermia” che “eolico” che tenga conto in modo vincolante delle posizioni espresse dalle amministrazioni pubbliche, le associazioni ambientaliste ed i cittadini dei territori in merito agli impatti, di carattere ambientale e di sicurezza e di tipo socio economico, che tali opere inducono.
L’elevato numero di istanze geotermiche depositate presso le regioni Umbria e Lazio nell’area dei Monti Vulsini (vedi allegato n. 1) sia in merito allo sfruttamento diretto per fini elettrici che attraverso istanze propedeutiche di ricerca finalizzata allo stesso scopo, a causa delle irresponsabili incentivazioni statali (vedi allegato n. 2- L’Espresso dell’08.11.2013), rende non più rinviabile un intervento comune e determinato delle due Regioni, anche a fronte della netta contrarietà delle amministrazioni locali dei territori (allegati nn. 3 e 4) motivata da preoccupazioni sul fronte della sicurezza (sismicità indotta), della necessità di proteggere le copiose riserve di acqua potabile dell’ altopiano dell’Alfina, nonché la salubrità del Lago di Bolsena, possibile futura riserva di acqua potabile per la rete idrica viterbese alle prese con enormi problemi di inquinamento da arsenico e importante polo turistico anche per l’economia del territorio umbro confinante.
La fragilità sismotettonica dell’intera area, manifestata anche in altre simili occasioni del passato (Alfina e Latera in particolare), sconsiglia ulteriormente tali interventi sia sul fronte diretto della produzione elettrica che degli stessi progetti di ricerca in materia di risorse geotermiche direttamente finalizzati allo sfruttamento elettrico della risorsa. Insomma crediamo che ormai si debba con determinazione assumere che l’area umbra dell’Alfina (ma anche quella laziale confinante, che peraltro è depositaria del 70% del bacino geotermico denominato “Torre Alfina”) siano da statuire come “aree non idonee” allo sfruttamento geotermoelettrico. E tale posizione –inserita nella normativa umbra di settore (R.R. n. 7 – Regolamento Regionale 29 luglio 2011, n. 7 (“Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”) –devrebbe essere già sostenuta in occasione della presentazione delle osservazioni di legge nella procedura di VIA nazionale presso il Ministero dell’Ambiente e nell’iter regionale di approvazione dei permessi di ricerca e coltivazione.
Non condividiamo infatti le “valutazioni teoriche preliminari”- contenute nello Studio delle potenzialità geotermiche del territorio regionale umbro recentemente presentato presso la sede Unesco a Perugia- per l’area del campo geotermico di Torre Alfina (che peraltro si espande in area laziale per circa il 70% come detto) che appaiono –anche rispetto a precedenti valutazioni – incredibilmente sovrastimate, mentre ci paiono interessanti nello stesso studio gli approfondimenti relativi alle potenzialità delle sorgenti termali umbre e lo sfruttamento del calore associato alle stesse che ben sarebbero inseribili nel contesto del paesaggio e del turismo del “cuore verde d’Italia”.
Residua sul punto “geotermia” la necessità – dato anche l’elevato numero di modificazioni legislative avvenute in materia negli ultimi anni- di “fare manutenzione” alla legislazione regionale oggi contenuta nel citato R.R. n. 7 nonché nella D.G.R. 27 giugno 2011, n. 682 (“Procedure per il rilascio del permesso di ricerca in materia di risorse geotermiche ai sensi dell’art. 17 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22”) . Vogliamo essere chiari: la legislazione regionale attuale in tema di geotermia mostra contraddizioni autorizzatorie che la rendono inapplicabile e quindi facilmente contestabile nelle sedi di giudizio: riteniamo tuttavia necessario fare ogni sforzo segnalando le contraddizioni normative affinché esse vengano sanate. Le rimettiamo pertanto sul punto nota di dettaglio (allegato 5).
Sul fronte invece dei “parchi eolici” in istanza presso la Provincia di Terni richiediamo, come discusso in riunione, un suo importante intervento affinché si scelga la strada della ri-convocazione della seconda conferenza dei servizi per costringere la società istante entro un breve tempo (essendo passati molti mesi senza azioni positive della stessa) ad assumere un comportamento proceduralmente attivo. Con la conseguenza che in presenza di non interesse l’ istanza venga definitivamente respinta. In caso invece che resusciti un interesse alla realizzazione dell’opera da parte della stessa ditta con la conseguenza dell’avvio della procedura di VIA si tenga in debito conto delle preoccupazioni espresse dalle amministrazioni pubbliche, le associazioni ambientaliste ed i cittadini dei territori in merito agli impatti, di carattere ambientale e di sicurezza e di tipo socio economico, che tali opere inducono, tenendo anche conto della recente richiesta avanzata dai sindaci dell’orvietano di considerare lo STINA tra le “aree non idonee”per l’eolico di grandi dimensioni (allegato n. 6).
Ci è gradita l’occasione per inviarle i nostri più cordiali saluti.
In nome proprio e per conto delle rispettive associazioni:
Vittorio Fagioli, Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto
Fausto Carotenuto, Comitato per la Difesa della Salute e del Territorio di Castel Giorgio, C. Giorgio
Monica Tommasi, Associazione Amici della Terra- Club di Orvieto, Orvieto
Nadia Bartoli, Comitato Nazionale c. Fotovoltaico & Eolico Aree Verdi e Naturali, Acquapendente
Filippo Belisario, Associazione WWF – sezione di Orvieto, Orvieto
Piero Bruni, Associazione lago di Bolsena, Bolsena
Marco Carbonara, Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina, Acquapendente
Mauro Corba, Associazione Altra Città, Orvieto
Francesca Ferri, presidente associazione La Porticella, Capodimonte
Elena Hagi, Associazione ReSeT – Rete di Salvaguardia del Territorio di Tuscania, Tuscania
Katia Maurelli, Comitato cittadino di Tutela ambientale Lago di Bolsena, Bolsena
Roberto Minervini, Associazione Accademia Kronos Umbria, Orvieto
Anna Puglisi, Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio, Castel Giorgio
Maurizio Puri, Comitato per l’acqua pubblica di Bolsena, Bolsena
Lucio Riccetti, Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto, Orvieto
Stefano Ronci, Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari, Ficulle