di Massimo Gnagnarini – Unire i Puntini Orvieto.
AGGIUSTAMENTI AL BILANCIO.
Dopo il primo niet dei revisori l’amministrazione comunale sta tentando di emendare il bilancio per coprire i buchi emersi.
Come è evidente dalla tabella che segue è assai improbabile che l’operazione di aggiustamento possa concludersi positivamente vista l’entità delle somme da reperire.
Se nei prossimi giorni i revisori volessero dare disco verde all’approvazione del bilancio 2103 del Comune di Orvieto dovranno chiudere un occhio e consentire all’ Ente di dichiarare il cosiddetto predissesto che sarebbe, invece, precluso in caso di mancata approvazione del bilancio.
Per questo motivo, anche nel caso che i revisori mentenessero il parere negativo, l’amministrazione con la sua maggioranza consigliare che la sostiene, deve comunque andare all’approvazione del bilancio. Certo sarebbe una assunzione di rischi assai rilevante in capo a ogni consigliere comunale che si esprima con il suo voto a favore, tuttavia devono farlo. E’ necessario che si assumano la responsabilità di farlo. Devono scongiurare l’onta dell’automatico commissariamento del Comune che ne conseguirebbe in caso contrario.
Nel caso il Consiglio comunale dovrà obbligatoriamente accompagnare la delibera di approvazione con le controdeduzioni ai revisori spiegando le motivazioni di un voto difforme dall’indicazione dell’organo di controllo, così come prevede la L. 213 del 7/12/2012 all’art. 3 “ Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione.” Nella formulazione della specifica e straordinaria motivazione è ovviamente esclusa ogni artificiosa ragione di natura politica.
PREDISSESTO.
Ormai è deciso. Il predissesto dovrà esser dichiarato attraverso un atto formale del Consiglio a cui far seguire il cosiddetto Piano Pluriennale di Risanamento. L’amministrazione ha fallito l’obbiettivo nei cinque anni che è stata in carica e ora dovrà stabilire cosa fare nei prossimi dieci anni vincolando a questo Piano anche la nuova amministrazione che potrebbe succedergli a primavera prossima.
Sta tutto in questo paradosso il doppio danno a cui potremmo andare incontro, ovvero farci ipotecare il futuro da chi ha fallito il presente.
Il piano di riequilibrio dovrà tener conto dei 7.285.016 di euro del deficit storico da ripartire in dieci anni oltre a 2/3 Mln di squilibrio strutturale annuo.
In altre parole il Piano dovrà stabilire come si trovano 4 Mln tra maggiori entrate e minori spese.
La Giunta di Concina ha già annunciato che presenterà maggiormente tagli alla spesa attraverso nuove esternalizzazioni dei servizi, taglio del personale , ecc..
Altri, compreso me attraverso l’associazione Unire i Puntini Orvieto, hanno già presentato proposte per una diversa politica di bilancio a Orvieto incentrata su nuove entrate, come la riqualificazione del personale del comune per riprendere la gestione diretta dei servizi e dei principali asset produttivi ( Beni culturali, funicolare, parcheggi, sosta pulman turistici, tassa soggiorno, ecc..) capaci non solo di colmare il gap di bilancio , ma anche di creare un surplus da ridistribuire nelle tasche dei cittadini in termini di riduzione delle tasse locali. http://www.unireipuntini-orvieto.it/
In conclusione la discussione sul predissesto coincide con quella sul progetto futuro della città e non può essere ridotta a un mero tecnicismo per quadrare i conti.
Non ho alcuna fiducia che questo centrodestra che ha governato Orvieto in questo lustro abbia la ben che minima idea di quello che bisogna fare.
E’ per questo motivo che guardo con attenzione l’evoluzione del PD orvietano se sarà capace di aprirsi e dialogare da comprimario con i nuovi soggetti politici civici che in città si stanno organizzando in vista delle ormai prossime elezioni comunali.