Prima, mirabile, traduzione del “Miracolo de lo Sacro Corporale” di Giuseppe R. Baiocco compiuta da P. Josef Kolάček, collaboratore di Radio Vaticana e prelato praghese. Il dramma, pubblicato per i tipi di LibrosìEdizioni, diventerà anche un eBook.
Il dramma, che nel giugno scorso ha debuttato sul sagrato del Duomo di Orvieto per la regia di Maurizio Panici e interpretato da Paola Gassman, Luigi Diberti, Renato Campese, ha avuto un lusinghiero successo tanto che la Fondazione Cassa di Risparmio, il Comune di Orvieto e Ar.Té Stabile d’Innovazione avrebbero intenzione di riproporlo l’anno prossimo, magari con un ospite d’eccezione: Papa Bergoglio. Il tutto favorirebbe un momento di ulteriore riflessione sul tema dell’eucarestia, proprio in quella che è stata definita “la città del Corpus Domini”. Mentre gli addetti ai lavori stanno lavorando alacremente, la notizia ufficiale rimane quella della traduzione in lingua ceca di P.J. Kolάček del dramma sacro di Giuseppe R. Baiocco, liberamente tratto da anonimo del XIV secolo, che Librosì Edizioni pubblicherà in formato ebook e che potrebbe essere rappresentato a Praga e nella Repubblica Ceca.
Fra Praga e Orvieto esiste una sorta di gemellaggio che ha avuto inizio negli anni Ottanta. Uno dei più tenaci ideatori ne è stato il dott. Carlo Tatta, che fin dal 1986, nei frequenti incontri avuti a Praga, tramite Mons. Carlo Vrana, allora rettore del Collegio Neponucemo in Roma, con il defunto Card. Frantisek Tomasek e poi con i Cardinali Miloslav Vlk e Domink Duka, per interessarli al Miracolo Eucaristico di Bolsena e per stimolare e promuovere approfondite ricerche storiche su Pietro di Praga, Canonico di Vysehard, sui suoi viaggi alla sede Papale in Viterbo e Orvieto e la possibile relazione con l’evento prodigioso.
La capacità e la fede cristallina del dott. Tatta, che molto ha apprezzato lo spettacolo andato in scena lo scorso giugno, lo ha portato a diffonderne il testo, stampato in italiano in formato cartaceo da Librosì Edizioni, presso ambienti vaticani dove P. Josef Kolάček ha recepito con entusiasmo portando a termine la pregevole traduzione. Si arricchisce, così, la collaborazione fra Praga e Orvieto, due città d’arte unite da un sottile tratto che sembra prendere forza e guardare al futuro.