ORVIETO – Sequestrato, picchiato e minacciato di morte (probabilmente con una pistola) per un carico di Nutella. L’incubo è toccato ad un camionista laziale di 40 anni della provincia di Roma che dopo aver fatto il carico – tra i 200 e i 250mila euro il valore dei barattoli – alla Ferrero di Alba, alla stazione Tevere ovest, è stato preso di mira da una banda di malviventi che hanno assaltato il mezzo pesante, sequestrato l’uomo con l’uso della violenza e stavano riuscendo a scappare se non fossero stati messi in fuga dalla polizia stradale.
Il tutto grazie alla segnalazione di un anonimo camionista che, con grande senso di civiltà, ha chiamato la Polstrada dicendo di aver visto degli individui aggirarsi con fare sospetto attorno ad un tir che ha poi descritto presso l’area di servizio in questione. Erano le 2,10 circa della notte a cavallo tra martedì e mercoledì.
La polizia stradale della sottosezione di Orvieto è subito intervenuta intercettando il tir a qualche decina di chilometri di distanza, ma i banditi sentendosi braccati non hanno esitato ad abbandonare mezzo, sequestrato e carico frenando bruscamente nel bel mezzo della carreggiata facendo così perdere le loro tracce nelle campagne circostanti l’A1. I poliziotti a bordo hanno trovato il camionista incappucciato con degli asciugamani che ha raccontato di esser stato svegliato da un rumore di vetri in frantumi mentre era in sosta per la notte e di essere stato picchiato da tre uomini per farsi dire prima cosa trasportasse e poi per sapere il codice di sicurezza per avviare il motore. Codice che il camionista, nello choc del traumatico risveglio, non avrebbe subito ricordato, ragion per cui i banditi si sarebbero accaniti su di lui con maggiore violenza.
Una volta incappucciato, sarebbe stato anche minacciato alla nuca con qualcosa di freddo e duro, presumibilmente una pistola. I banditi – dall’accento chiaramente campano – sembrano professionisti – almeno questa è l’ipotesi – non fosse altro perché erano dotati di una sofisticata apparecchiatura per neutralizzare il segnale del tracciamento gps che consente con facilità di rintracciare i mezzi adibiti al trasporto di merci. “Ci pensiamo noi” avrebbero detto i malviventi dopo aver chiesto della presenza o meno del tracciamento gps a bordo del tir. Il camionista, a parte lo choc, ha riportato contusioni e fratture con una prognosi di venti giorni. La polizia stradale è sulle tracce della banda, in allerta per un reato, quello delle rapine con sequestro di persona, che sul tratto orvietano dell’Autosole non si affacciava più da qualche anno. (S.T.)