di Enzo Prudenzi
Sul quotidiano “Il Tempo” di mercoledì 9 ottobre leggo: “Nel solo Lazio sono oltre 270 quelle che vengono definite le Istituzioni Associate della Regione. Qualcun altro li chiama enti strumentali. Di certo c’è una cosa sola: sono inutili. E potrebbero tranquillamente essere aboliti, cancellati senza che nessun cittadino se ne accorga”. Comunità montane, riserve, parchi, Asl, consorzi intercomunali, università agrarie, Ato e altro.
Aggiunge il quotidiano che di questi 270 ben 230 sono inutili !
Ma nessuno li ha mai aboliti perché servono “per assegnare poltrone, trovare un incarico a un politico che alle elezioni non è stato eletto o per firmare consulenze”. “ Nella Regione con Roma sono 141 e hanno debiti per 122 milioni di euro”.
E allora: se nella sola Regione Lazio ve ne sono 270, in tutta Italia ve ne saranno almeno duemila chiudendo solo il 50 % delle quali si avrebbe un risparmio di 990 milioni di euro: altro che risparmiare 80 milioni di euro come dicono che accadrà chiudendo 30 Tribunali, 220 sezioni distaccate e 600 uffici del Giudice di Pace !!!
Ma tant’é.
….. ORVIETO:
A livello territoriale – Orvietano – ci si sta rendendo conto quotidianamente delle difficoltà sia organizzative, sia gestionali e sia economiche di questa riformicchia- taglia uffici. La riforma avrà un ulteriore costo per il nostro territorio in considerazione delle mancanze di tratte ferroviarie, trasporti pubblici su gomma ridottissimi o inesistenti o sospesi per alcuni periodi dell’anno. I cittadini dovranno, quindi, aggiungere ai costi dei contributi unificati, dei diritti forfettari, diritti di copia e di notifica, parcella avvocato etc…, le spese di logistica (auto, benzina, autostrada) e saranno, di fatto, impossibilitati ad accedervi. Anche per i dipendenti ci sarà, a loro esclusivo carico, a causa della “deportazione” un consistente aumento di costi logistici (tempo di percorrenza, utilizzo del mezzo di trasporto proprio, parcheggi, benzina…) in media, si presume, 120-150 euro mensili (quindi senza indennità per la “deportazione”. Tutto ciò in presenza del blocco del rinnovo contrattuale dal 2010. Ma, anche, una pesante ricaduta sull’organizzazione personale e familiare. Praticamente si scarica tutto sui cittadini, sui territori e sulle loro economie oltretutto in un periodo di grave crisi economica. NON E’ ELIMINANDO, quindi, LA “GIUSTIZIA DI PROSSIMITA’” E SOSTITUENDOLA CON QUELLA “A DEBITA DISTANZA” CHE SI RISOLVONO LE PROBLEMATICHE DEL SETTORE. MA , SEMMAI, DOTANDO LA “GIUSTIZIA DI PROSSIMITA” DI TUTTI GLI STRUMENTI E LE RISORSE POC’ANZI INDICATE. Con pochi e semplici interventi mirati si potevano rendere realmente efficienti gli Uffici giudiziari di Orvieto. Invece si è scelto un percorso che non coniuga la giustizia e le esigenze dei cittadini e dei territori .
Questa c.d riforma (ovvero tagli) affronta alcune delle problematiche della giustizia innanzi indicate? No, anzi alimenta amplificandole le criticità ed il depotenziamento della giustizia .
La soppressione dei presidi di legalità fa risparmiare e recuperare efficienza ? No, anzi c ‘è (e ci saranno) enormi sprechi di denaro pubblico e l’efficienza diventerà una chimera anche laddove, ora, esistevano le buone pratiche. I risparmi tanto sventolati (centinaio di milioni ) non ci saranno ma, sicuramente, tante ed ulteriori spese per una riforma che di epocale ha solo ricadute negative sui cittadini, sui territori e sull’economia.
Le strutture accorpanti sono adeguate al T.U. 81/08 e s.m.i. nonché rispettano i criteri previsti dal “Piano delle performance” predisposto dal ministero per il 2013-2015 anche in relazione al rapporto tra gli spazi e gli operatori? No, perché le strutture giudiziarie esistenti non sono adeguate a contenere le sopravvenienze attuali di persone, strumenti informatici, materiali, archivi ecc… Ciò comporterà, inevitabilmente, ulteriori spese per gli opportuni adeguamenti, affitti locali ed altro. Il ricorso massiccio (ben 50) all’autorizzazione per l’utilizzo dei locali degli uffici soppressi per un determinato periodo dimostra che si continueranno a sostenere le spese per il mantenimento ed il funzionamento di quegli edifici: ed è il caso di ORVIETO che dovrà farsi carico di tenere gli archivi del Tribunale e della Procura nella sede di Orvieto (…il danno oltre la beffa!).
UN’ALTRA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA E’ POSSIBILE.
Per tali ragioni si è lavorato anche per la deliberazione dei Consigli regionali per il referendum abrogativo della c.d. “riforma circoscrizioni giudiziarie” (uffici giudiziari e giudici di pace): per continuare a difendere la “giustizia di prossimità” e garantirne l’accesso a tutti i cittadini contro la miopia e l’egemonia della politica e dei vari organismi istituzionali e non, incapaci di proporre una vera riforma strutturale della giustizia.
La politica ha persol’ennesima occasione di porre rimedio ad un errore epocale ma non ha avuto (ovvero voluto) la forza ed il coraggio di correggersi.