Cari Marta Santelli e Umberto Garbini.
Con riferimento alla vostra comprensibile protesta a mezzo stampa e new media vi faccio grazia delle espressioni “vetero movimentiste”, del tipo “non dia la possibilità ai ragazzi di poter usufruire di questa struttura per approfondimenti culturali” o di “schiaffo in faccia”, eccetera.
L’ex studente del Gualterio, inopinatamente Sindaco, ha semplicemente messo a disposizione della vostra riunione la Sala Expo e non la Sala dei Quattrocento: la Sala Expo non è un luogo spregevole e abbiamo ritenuto che fosse adatta allo scopo, anche perché mi sembra di ricordare che, nel tempo, le Assemblee di Istituto si tenevano nei corridoi o nelle palestre delle scuole.
Molto francamente (ma senza voler offendere nessuno) sono inoltre costretto a confessare come il Comune sia di recente riuscito miracolosamente a trovare delle risorse per sistemare finalmente la Sala dei Quattrocento, per Congressi e manifestazioni che portano un po’ di ossigeno alle casse cittadine. E quindi cerchiamo adesso di mantenere la Sala nelle migliori condizioni possibili.
Come ho detto, senza voler offendere nessuno, non ci possiamo permettere il lusso di souvenir di gomme americane sul pavimento o Coca Cola sulle poltrone.
Mi sento in imbarazzo nello scrivere queste cose ma lo faccio perché non vorrei far passare il messaggio che il Sindaco/ex studente sia una specie di talebano oscurantista.
Non è in questione la retribuzione per la Sala come non è in questione il ringraziamento ai dipendenti comunali, ancorché oscuro.
E’ un momento duro per tutti, cari colleghi ex studenti. Posso chiedervi un po’ di pazienza e di comprensione? Grazie.
Toni Concina