“Azzerare le cariche e ripristinare la quota precedente di 25,80 euro”. A chiederlo è Andrea Sacripanti (Pdl) che sull’indagine della Finanza riguardante le spese dell’Atc n. 3 Ternano-Orvietano ha presentato un’interrogazione.
Di seguito il testo:
“Da notizie diffuse dalla stampa locale è emerso che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Terni ha segnalato alla Corte dei Conti 49 soggetti del Comitato di gestione dell’associazione Ambito territoriale di caccia 3. Secondo la Gdf tali soggetti avrebbero causato un danno erariale quantificato in 1.200.000 euro per aver posto in essere una serie di irregolarità di varia natura fra il 2007 e il 2011: dalle spese per seicentomila euro che sarebbero state indebitamente sostenute per assumere personale con contratti a tempo indeterminato in violazione al regolamento regionale, alla nomina di quattro consulenti esterni (nonostante la normativa regionale preveda la possibilità di nominarne uno solo) assunti con contratti di collaborazione o a progetto rinnovati tacitamente, come fossero, di fatto, dipendenti a tempo indeterminato ed erogando a loro vantaggio compensi per un totale di circa 450mila euro. La Gdf tributaria contesta all’associazione, altresì, di essersi arbitrariamente avvalsa, per il raggiungimento dei propri scopi, dell’opera di un’altra associazione di volontariato, appositamente creata per sostenere spese finanziate dalle casse della stessa Atc3 e creando, in tal modo, una duplicazione di costi pari a circa 120 mila euro. Gli accertamenti hanno riguardato, inoltre, sia i rimborsi richiesti dal presidente dell’Atc 3 per spese di viaggio, che, stando sempre a quanto riportato dagli organi di informazione, non avrebbero trovato giustificazione in alcun tipo di documentazione, sia altre risorse finanziarie utilizzate per il rimborso delle spese di gestione non inerenti all’attività dell’associazione. Emergerebbe, infatti, che, specialmente sotto il periodo natalizio, sarebbero state effettuate spese per regali di natale, acquisti di profumi vari, strenne natalizie, ricariche telefoniche e simili. Il sottoscritto consigliere, chiede all’assessore competente: di riferire sui fatti evidenziati in premessa; di sapere se l’amministrazione provinciale, in qualità di ente partecipante alla gestione dell’ATC 3, fosse a conoscenza dei fatti come riportati dalla stampa e se li abbia lei stessa denunciati alla Guardia di Finanza; di conoscere, in caso di risposta negativa al punto precedente, a chi debbano essere imputate le responsabilità per il mancato controllo da parte della provincia di Terni sul buon funzionamento dell’ATC in questione in base ai principi di sana e corretta gestione amministrativa; se non ritenga opportuno, visto il presunto impiego delle risorse pubbliche, provinciali e regionali, ripristinare la precedente quota di iscrizione all’associazione di € 25,80, raddoppiata dalla stessa ATC 3 a decorrere dal luglio 2011; di sollecitare in via cautelativa, almeno per quanto di competenza dell’amministrazione provinciale, l’azzeramento di tutte le cariche all’interno dell’attuale Comitato di Gestione e dell’Ufficio di Presidenza dell’Atc 3 Terni-Orvieto”.