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Home Territorio

Incontro su LE PROBLEMATICHE INDOTTE DALLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE GEOTERMICHE

Redazione by Redazione
17 Ottobre 2013
in Territorio, Secondarie, Archivio notizie
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di Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’Orvietano, della Tuscia viterbese e del lago di Bolsena

La Provincia di Viterbo e il comune di Bolsena in collaborazione con le associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’Orvietano, della Tuscia viterbese e del lago di Bolsena organizzano a Bolsena sabato 26 ottobre 2013 alle ore 10,30 presso l’Auditorium di Piazza Matteotti un convegno  dal titolo: PROBLEMATICHE INDOTTE DALLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE GEOTERMICHE

Il Prof. Franco Ortolani (Ordinario di Geologia, Direttore del Dipartimento di Pianificazione e
Scienza del Territorio-Università di Napoli Federico II) nel recente convegno sulla geotermia a Ferrara ha lanciato un monito: “È ormai assodata la relazione tra attività umane nel sottosuolo e sismi, quindi attenti alla geotermia!” E a ragione se ogni giorno scopriamo pratiche illegittime dei trivellatori come a Latera nel 1985 o Lardarello nel 2006 con stimolazione dei pozzi con acidi con riflessi sulla stabilità del suolo e l’inquinamento delle falde.

La Unione Europea ha avviato sin dal 2010 un progetto di ricerca denominato Geiser , di cui sono stati presentati a Napoli a fine maggio 2013 i lavori prodotti da centinaia di esperti  da tutto il mondo per rispondere ai rischi da geotermia in particolare a quelli derivanti dalla sismicità indotta . Lo scopo è di proporre linee guida  per autorizzare e monitorare gli impianti ad uso delle autorità, inclusa la indicazione di un livello accettabile di sismicità (!). Ma al momento esse non sono state ancora emesse.

La geotermia tradizionale in Toscana ha creato gli enormi problemi al territorio ed alle popolazioni che la rivolta dei cittadini in corso in Amiata sta mostrando all’intero Paese. Sui nostri Monti Vulsinii si sono svolte già in passato perforazioni con gravi insuccessi sia sull’Alfina che a Latera.

L’altopiano dell’Alfina ed il sottostante lago di Bolsena sono importanti riserve di acqua potabile per l’Umbria ed il Lazio che possono essere compromesse dall’installazione di tali impianti, in quanto i fluidi geotermici reiniettati a pressione nel sottosuolo possono risalire attraverso le fratture del terreno inquinando con arsenico ed altre sostanze cancerogene le falde acquifere sovrastanti utilizzate dalla rete idropotabile. Inoltre l’elevata fragilità sismotettonica ed un contesto edilizio fortemente vulnerabile, com’è quello dei nostri centri storici della “civiltà del tufo”, sconsigliano l’installazione di tali impianti ( terremoti a Tuscania nel 1971 (31 morti) e a Castelgiorgio nel 1957 (centinaia di case distrutte).

Incentivi dissennati voluti dallo Stato ed imposti nelle nostre bollette elettriche stanno alimentando un nuova “corsa all’oro” portata avanti da miriadi di new company le cui capacità tecniche e finanziarie sollevano ampi dubbi.

L’area dei Monti Vulsinii è interessata da 2 impianti geotermoelettrici in itinere di autorizzazione a Castel Giorgio e Acquapendente e altri 7 progetti di ricerca geotermica (che presumibilmente sfoceranno in richiesta di sfruttamento geotermico) attorno al lago di Bolsena, di cui 1 già autorizzato( Valentano).

Agli amministratori ed ai cittadini il compito primario di imporre energie alternative inserite in armonia nei territori e non impianti che non rispettano l’ambiente, la natura, la cultura, la salute e l’economia dei territori.

Di seguito il programma del Convegno:

Ore 10,30——– Apertura dei lavori

 

=Prof. Roberto Minervini, moderatore, presentazione del convegno

 

Ore 10,35——– Saluti di benvenuto:

 

=Paolo Dottarelli, sindaco di Bolsena

 

Ore 10,45——– Relazioni:

 

=Prof. Marco Mucciarelli (Fisico, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche

dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), insegna

Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria Università della

Basilicata): Sismicità indotta, il caso Italia

 

=Dr. Mauro Chessa (Geologo, vicepresidente della ‘Rete dei comitati per la

difesa del territorio’ : Impatti ambientali della geotermia tradizionale:

                                il caso Amiata

 

Ore 11.45——-=Ing. Piero Bruni (ha svolto attività geofisica con la società internazionale

Schlumberger in Venezuela, Brasile, Argentina, Cile, USA e poi in Italia come

Amministratore Delegato della Schlumberger Italiana. E’ Presidente

dell’Associazione Lago di Bolsena, promossa dal Principe Giovanni del Drago,

tuttora Presidente Onorario): Possibile impatto della geotermia sul SIC

                                Lago di Bolsena

 

Ore 12.00——-=Prof. Claudio Margottini (Geologo,  vice presidente International Consortium

Landslides, Kyoto University-Japan, professore aggiunto  Huangzou University-

Wuhan China, Membro del comitato scientifico dell’UNESCO/IGCP, “Best Paper Award

del 2004” secondo Unesco/ICL per il suo lavoro in Afganistan, assessore

all’ambiente del comune di Orvieto): Considerazioni sulle potenzialità  

                               geotermiche dell’Alfina

Ore 12,25——-=Prof. Riccardo Valentini (Fisico, Direttore del Dipartimento di scienze dell’Ambiente Forestale e  Risorse presso l’ l’Università degli Studi della Tuscia, Premio Nobel per la Pace, insieme ad altri scienziati del Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), consigliere regionale Regione Lazio, membro Commissione Ambiente)

.Ore 13.00——- Intervento associazioni e dibattito pubblico

 

=Fausto Carotenuto, presidente Comitato per la Difesa della Salute  e del

Territorio di Castel Giorgio

=Velio Arezzini, SOS Geotermia-Coordinamento dei movimenti per l’Amiata

 

Ore 13,30——– Conclusioni:

 

=Paolo Equitani, vicepresidente-assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo

 

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