di Fausto Cerulli
I am never merry when I hear sweet music..
Preferisco sentirmi dolce nel dire parole
che abbiano quella voglia di solitudine
che scivola come nebbia sulla palude
della mia anima: quando penso a te,
che con lui ti rallegri- tu, che mi fosti
alba ed allodola-di avermi reso nemico
a me stesso. E mi sento come pianura
brulla che sfuma in desolate colline:
ma a te ora voglio tacere i miei nuovi
amori, gli allegri, gli scanzonati amori
che mi tormentano di morbida febbre
la vita che resta, in questo antiquato
mio paradiso dove mi sei comunque
compagna. Preferisco adesso restare
su tutte le soglie, in attesa.
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Chiostro di mille silenzi così
distinti tra loro da essere quasi
voce di tutti i miei morti. Lui
ucciso di solitudine sulla strada
del sole, Rico volato nel troppo
grigiore dell’alba, Gianna la
mia morta per precipitosa
precipitazione. Chiostro dove
non ho potuto ascoltare
la musica di un amico vivo:
troppe urla avrebbero fatto di me
distrazione quasi offensiva.
Ma il mio amico vivo capisce,
essendo vivo di vita saggia
di asprezze eleganti.