Il Consiglio comunale di ieri aveva all’ordine del giorno la presa d’atto dei lavori di urbanizzazione della Porta di Orvieto, realizzati sulla proprietà dove dovrebbe sorgere il nuovo centro commerciale. Ma la presa d’atto è saltata, dopo l’interruzione del Consiglio e la riunione dei capigruppo che hanno dovuto prendere atto di una comunicazione di Altra Città, a firma di Mauro Corba. Nella lettera Altra Città sottolineava che tra le opere sono inserite anche alcune “realizzate in quella che di fatto costituisce una fascia di rispetto della SS 205 Amerina, in fase di completamento, che suscitano forti perplessità in quanto compromissori degli attesi interventi di riqualificazione dell’intera strada che dal casello autostradale conduce Orvieto scalo”. E continua:”Figurano inoltre opere per la realizzazione di una rotonda di dimensioni ridotte rispetto al piano attuativo e il progetto originario, in pieno contrasto con le indicazioni scaturite in precedenti dibattiti consiliari e, soprattutto con le esigenze prioritarie di tipo trasporti stico alla luce dei numeri ingenti riguardanti il traffico locale (oltre 35.000 veicoli giorno)”.
Data la rilevanza del tema, le competenze, secondo Altra Città, sarebbero dovute essere del Consiglio e non della Giunta e ha chiesto per questo di soprassedere dalla presa d’atto, annunciando anche altre iniziative in merito a quell’area, per “valutare l’intera operazione Coop-Despina”.
Il riferimento di Altra Città è probabilmente indirizzato a una deliberazione del Consiglio comunale, approvata insieme al progetto Despina nel 2003, in cui si legava l’agibilità del complesso commerciale alla realizzazione di quel tratto di Complanare che avrebbe allentato il traffico sull’Amerina, che sarà ovviamente pesantissimo.
Non sappiamo se quella mozione, proposta allora da Barbabella e Leoni e approvata dal Consiglio comunale, sia ancora valida, ma le ragioni che la ispiravano certamente sì. Sono tempi in cui ogni azione che incentiva l’occupazione va seguita con grande disponibilità a risolvere i problemi, purché i “problemi” siano risolti.
Per ora l’atto è stato ritirato e non è ancora chiaro quali conseguenze potrebbe avere questo sull’apertura del centro commerciale, prevista per fine ottobre.
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