di Dante Freddi
L’apertura del nuovo centro commerciale sull’Amerina e il relativo spostamento della Coop creano ovviamente problemi alle attività commerciali presenti in piazza del Commercio, dove è presente l’attuale supermercato Coop e intorno a cui è stata costruita e si è sviluppata la vita della piazza e del quartiere.
Mi sembra giusto e doveroso che il capogruppo Pd Germani, come ha fatto, ponga in discussione il futuro di quell’area e si preoccupi che tutto proceda al meglio, l’apertura del nuovo centro e la riorganizzazione del vecchio. Come mi sembra dovuto che l’Amministrazione comunale si occupi, perché è sua responsabilità, della medesima cosa, senza recriminazioni.
Sono quattro anni che la maggioranza di Còncina governa Orvieto affibbiando alle vecchie amministrazioni di sinistra tutti i guai della città.
E ha ragione da vendere.
Le urbanizzazioni effettuate per cooptazione in zone pericolose hanno prodotto risultati che presentano evidenti criticità e dimostrano gli errori di una classe dirigente che non è stata capace di dire di no alle pressioni, che spesso ha detto di sì per convenienza e che non ha saputo immaginare uno sviluppo alternativo.
Ma ora basta.
Chi ha votato Còncina aveva più chiari di Còncina stesso gli errori che erano stati commessi e anche l’incapacità della destra di contrastarli, tant’è che ha votato Còncina e non il PdL.
Se continua con questo andazzo e si risponde alle opposizioni soltanto con parole “olimpieresche”, come è avvenuto spesso negli ultimi anni, si uccide ogni speranza che domani possa essere migliore di oggi e che ci possa essere un cambiamento, a destra e a manca.
Ora basta.
A ciascuno la propria responsabilità.
Se l’apertura del centro commerciale “Porta di Orvieto” dovesse provocare disagi al traffico, e tutti ci auguriamo di no, il sindaco risponderà di nuovo così, come ha fatto per il futuro di piazza del Commercio?
“Condivisibile- scrive il sindaco– ancorché tardiva la preoccupazione del Capogruppo PD sui problemi del quartiere e dei negozianti di Orvieto Scalo, in vista dell’apertura del nuovo supermercato ‘Porta d’Orvieto’”. “Prontissimi come sempre ad aprire tavoli di lavoro – aggiunge – ma sarebbe stato molto più proficuo affrontare le capacità progettuali relative alla riqualificazione dell’area anni fa, nel momento in cui si approvavano la megastrutture di via Angelo Costanzi. Non risulta che le preoccupazioni di oggi abbiano avuto a suo tempo gli approfondimenti necessari”.
Tradotto: stai zitto, ci potevi pensare prima, qualsiasi cosa accada potevate preoccuparvene quando serviva.
Mortificante, risposta mortificante. Basta mettersi nella posizione di chi il problema lo vive e teme un’ulteriore crisi della propria attività per comprendere l’inadeguatezza di un simile atteggiamento, che non offre soluzioni e parla di “un tavolo” in tono spregiativo, come contentino inutile che non si nega a nessuno.
Ora basta.
Gli orvietani hanno bisogno di sperare che possa esserci qualcuno che sia in grado di governarli con un minimo di affetto e di stima, senza continui olimpierismi politicanti, di destra o di sinistra che sia.
Se “rinnovamento e metodo” di Còncina ha prodotto in questi anni risultati così lillipuziani come quelli che vediamo, anche dove non è questione di quattrini ma di capacità di governo, “aridatice il puzzone”, magari un po’ ripulito.