di Dante Freddi
L’Amerina si restringe, la porta non c’è, le strade previste neppure.
Prima Gialletti, di cui si discuteranno due interrogazioni nel Consiglio comunale di lunedì prossimo, poi Altra città, poi ancora Maurizio Conticelli con la lettera pubblicata ieri, l’apertura del centro commerciale nell’area Despina, sulla strada Amerina, sta suscitando accese polemiche, che ci auguriamo servano soprattutto a risolvere i problemi, senza creare danni a nessuno, ma neppure negandoli o affossandoli.
Il 30 settembre l’argomento della presa d’atto delle opere di urbanizzazione è stato rinviato dal Consiglio comunale sotto la spinta di una lettera minacciosa di Altra Città. Lunedì prossimo se ne dovrà discutere con chiarezza e i consiglieri si faranno carico delle responsabilità che derivano dal loro voto, come è ovvio.
La preoccupazione della difficile condizione della viabilità, espressa dal Consiglio comunale nel 2003 con l’adozione del piano attuativo “Porta di Orvieto”, non è stata in alcun modo attenuata, neppure con opere parziali di cui sia possibile immaginare tempi decenti di realizzazione.
Tutto il traffico relativo ai clienti del centro commerciale, che ci auguriamo si riveli una florida iniziativa commerciale, sarà su via Angelo Costanzi e non si può ignorare il problema.
In più c’è un aspetto tecnico davvero curioso: la strada in prossimità del centro commerciale, per tutto il fronte dell’area Despina, si allarga e occupa la banchina. È evidente che qualcosa è sfuggito, perché se non fosse così approvare una progettazione che restringe la strada che è la “Porta di Orvieto” sarebbe perlomeno discutibile, non so se illegittimo. Gialletti segnala anche che non è stato costruito il manufatto “Porta”, che sarebbe dovuto essere realizzato con la progettazione di qualche professionista qualificato, si legge nella deliberazione del 2003.
È vero, siamo senza “Porta”, forse servivano soldi per altre azioni, ma tant’è, mi sembra che ci sia di peggio da affrontare. E subito.