Tutti insieme. Sono arrivati lì perché il ricordo è come una sassata che fracassa un vetro, sfonda e entra lasciando frammenti spezzati per terra. Era un dovere, il piccolo dovere al quale il pubblico degli arancioni di Pistoia non ha voluto mancare. Quanti potevano entrare l’hanno fatto, rimanendo anche in piedi in silenzio assoluto nella palestra del Centro Sportivo “Vittorio Cappellini” di Legno Rosso, a Pistoia. Poco oltre le ore 21,00 Luca Fontana, fondatore dell’A.C. Capostrada, brillante società che conta oltre trecento ragazzi che si impegnano nel calcio, ha fatto gli onori di casa per presentare Frustalupi. Il piccolo gigante del centrocampo di Giuseppe R. Baiocco, edito da Librosì Edizioni. Fontana ha ricordato l’imminente torneo giovanile “Rognoni-Frustalupi”, voluto dalle famiglie dei due calciatori scomparsi prematuramente, riservato alla categoria pulcini.
Tra il folto pubblico spicca lo stopper del Cagliari dello scudetto e della nazionale vicecampione del mondo Comunardo Niccolai, che si siede vicino al capotifoso della Pistoiese dei vecchi tempi Stefano Baiocchi e all’ex direttore sportivo Magnini. A lato dei relatori una gigantografia di Mario Frustalupi, che saluta sorridente, campeggia come a voler sdrammatizzare la serata, sul tavolo spiccano tre maglie storiche appartenute al campione orvietano. L’assessore allo sport Mario Tuci ha garbatamente rappresentato il Comune, organizzatore del Pistoia Festival all’interno del quale la manifestazione era inscritta. La serata è andata avanti scorrevole, veloce, con il direttore de La Nazione Umbria Roberto Conticelli che ha sintetizzato i punti salienti dell’opera, Giuseppe R. Baiocco, che è soprattutto autore di teatro e narrativa, ha svelato alcuni particolari inediti riguardanti i protagonisti del libro. Nicolò Frustalupi, figlio di Mario, del quale Furio Valcareggi ha detto che è insostituibile nel ruolo di tattico dell’Inter, ha ricordato con piacere di aver iniziato la sua carriera proprio nel Capostrada, ringraziando l’autore per l’impegno e la capacità con cui è riuscito a ricucire la storia della vita del padre. I giornalisti Enzo Cabella e Athos Querci hanno ricordato le prodezze migliori che Frustalupi fece con la maglia della Pistoiese.
E quando un refolo di vento fresco è cominciato ad entrare, dalle alte finestre aperte della palestra, la piccola magia che si era creata è sfociata nell’imprevisto. L’autore ha immaginato che non ci fosse modo migliore per chiudere la serata che regalare un caloroso applauso al grande assente, di cui si era parlato finora. All’unisono relatori e pubblico sono balzati in piedi, a battere le mani in maniera scrosciante per quasi due minuti. E la gigantografia sorridente del “Frusta” sempre lì, a salutare, sprofondato nel suo impermeabile alla Humphrey Bogart.