Sono sedici i progetti presentati dagli enti locali per la realizzazione di interventi di sicurezza stradale in 30 comuni dell’Umbria. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alla sicurezza stradale Stefano Vinti, ha approvato la graduatoria definitiva dei progetti che possono essere immediatamente attuati per il miglioramento della sicurezza stradale, per un costo complessivo di oltre 5milioni e 200mila euro e un cofinanziamento a valere sui fondi del Piano nazionale della sicurezza stradale di oltre tre milioni di euro. I progetti selezionati sono stati presentati venerdì 13 settembre, nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, alla presenza dell’assessore regionale Stefano Vinti e dei rappresentanti dei comuni interessati. “Il “Piano Nazionale della Sicurezza stradale”, ha dichiarato l’assessore Vinti, fu istituito con la legge 144 del 1999, con l’obiettivo di individuare alcune azioni prioritarie che consentissero di ridurre il numero delle vittime degli incidenti stradali e fu approvato dal Cipe nel 2002. Da quel momento, lo Stato avrebbe dovuto predisporre programmi annuali di attuazione nei dieci anni successivi. L’obiettivo era la riduzione della mortalità dovuta a incidenti stradali del 40% in dieci anni, valore poi portato al 50%, coerentemente con gli obiettivi comunitari. In Umbria, tra il 2001 ed il 2011 gli incidenti stradali hanno determinato 1045 morti e 55.079 feriti mentre i danni materiali, sempre nello stesso periodo, hanno causato un danno sociale di oltre 5 milioni e mezzo di euro. E’ vero che negli ultimi anni, ha proseguito l’assessore, la situazione è andata sempre più migliorando e di conseguenza sono diminuiti sia il numero delle vittime che il costo sociale degli incidenti, ma i dati sono ancora preoccupanti. Tutto ciò ha pesanti ricadute anche sul versante economico per tutta la comunità regionale. L’Umbria sconta uno svantaggio competitivo rispetto alle altre regioni italiane ed europee che oscilla intorno all’uno per cento del Pil regionale con un peso aggiuntivo sul sistema regionale (in particolare sanità, previdenza ed assistenza, costi di produzione delle imprese e spese per le famiglie) che va da 90 a 180 milioni di euro l’anno. Si tratta di una dimensione economica, ha continuato Vinti, che non compare in nessun bilancio pubblico o di impresa ma i cui effetti finali incidono in maniera concreta sulla crescita economica ed occupazionale”.
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