Scarpe di tutti i numeri e di tutti i modelli. L’importante è che siano rosse: il colore del sangue, della sofferenza e, nel peggiore dei casi, della morte. Il Comune di Bagnoregio aderisce, con convinzione ed entusiasmo, all’iniziativa promossa da Auser Viterbo, insieme alla Camera del Lavoro, allo SPI e all’Associazione Erinna-Centro antiviolenza di Viterbo che, ormai da qualche anno, offre sostegno e consulenze psicologiche alle donne che subiscono ogni sorta di violenza.
In tutte le sedi locali si sta organizzando una raccolta di scarpe rosse contro il femminicidio per “invadere” San Gimignano, il luogo da dove è partita l’iniziativa. Un modo per aiutare le donne vittime di violenza a uscire dal silenzio e a denunciare le tante situazioni di disagio in cui sono costrette a vivere. La vera liberazione non è la sopportazione dolorosa di soprusi e angherie, ma la denuncia alle autorità competenti dei propri aguzzini.
“Il Comune di Bagnoregio – spiega il sindaco, Francesco Bigiotti – ha sposato appieno questa simbolica e lodevole iniziativa. Sono molte, purtroppo, le storie di femminicidio alla ribalta delle cronache nazionali. Delle vere e proprie stragi: donne uccise per la maggior parte dei casi dai propri uomini, madri che per un destino atroce vengono strappate, egoisticamente, all’affetto dei propri figli. Queste lunghe battaglie contro le violenze sulle donne devono uscire dal silenzio e diventare, attraverso la partecipazione collettiva, rumorose”.
A Bagnoregio si potranno consegnare le scarpe rosse nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 settembre, dalle ore 9.00 alle 18.00 nel centro culturale “B. Tecchi” (casa del Vento).
“E’ nostro dovere morale, come istituzione, – conclude il sindaco Bigiotti – promuovere l’uguaglianza dei generi e condannare ogni forma di violenza e crudeltà. E’ necessario agire con azioni concrete e incisive”.