di Pier Luigi Leoni
Venerdì e sabato al Palazzo del Popolo, dove la destra sociale ha celebrato spesso i suoi convegni, Gianni Alemanno ha iniziato un percorso molto arduo per la costruzione di una destra moderna. Il precipitare della situazione di Silvio Berlusconi e l’annuncio della ricostituzione di Forza Italia lo ha costretto ad anticipare i tempi. Nel seminario intitolato “prima l’Italia”, l’ex ministro ed ex sindaco di Roma ha annunciato, discusso e definito la propria strategia. Di fronte alla crisi del centrodestra, di fronte all’epilogo dell’alleanza con Berlusconi, subita soprattutto per necessità di sbarrare il passo alla sinistra, molti ex militanti di Alleanza Nazionale non se la sentono di salire sul carro di Forza Italia per seguire l’ultima (forse disperata) avventura di Berlusconi. Alemanno cerca di dare voce a questo disagio con una proposta politica aperta, che si rivolge al naturale elettorato della destra, ma che propone temi suscettibili di incrociare altre sensibilità. I temi principali sono la ricontrattazione dei rapporti con l’Europa, la sussidiarietà e la valorizzazione del terzo settore, la difesa dei prodotti nazionali dalla concorrenza dei paesi che non rispettano la dignità del lavoro, l’adeguamento delle università e la protezione della ricerca, la tutela dello stato sociale, la tutela ambientale. Il dibattito è stato qualificato da numerosi interventi, tra i quali quelli di Adriana Poli Bortone, Francesco Storace e Pasquale Viespoli. È emersa anche la proposta di rifondare Alleanza Nazionale per utilizzare un marchio che potrebbe avere un positivo impatto sull’elettorato; ma la proposta non ha entusiasmato perché troppo simmetrica a quella della ricostituzione di Forza Italia e proprio per questo, a quanto sembra, caldeggiata anche da Berlusconi. Alemanno non ha nascosto i pericoli del percorso e le difficoltà dei rapporti con le formazioni di destra che già hanno conquistato piccoli spazi, come La Destra di Storace e Fratelli d’Italia. Ma ha dichiarato di voler andare avanti e di giocarsi il tutto per tutto. Da notare che non si è parlato del Partito Democratico e del Movimento Stelle e pochissimo del Popolo della Libertà. Ma si è parlato soprattutto di proposte politiche condensate nelle slogan “identità, sovranità, competitività”. Non è privo di significato il fatto che i convenuti hanno aderito all’invito di Papa Francesco al digiuno e alla preghiera per la pace. E ciò rappresenta, riguardo alla destra dura e pura, una novità.