di Fausto Cerulli
È canto, quando il poeta biascica
i propri versi con l’anima,
e leggendo riscrive
il sentimento, con voce
malferma come lo spirito
del poeta comunque folle.
È recita,quando qualcuno
legge i versi del poeta
timoroso di biascicare
il canto. Io non so dire
se sono poeta, ma
oso riscrivere il mio
forse poema leggendolo
con voce stridula
come questa mia
anima .A altri
lascio la recita-
esibizione. Io sono
infinitamente
immodesto. .