di Massimo Gnagnarini – Unire i Puntini Orvieto
Ormai offrono Orvieto a prezzi da discaunt e non fanno altro che far precipitare l’immagine e il valore della città.
Quella della sosta dei pulman turistici a prezzi stracciati senza alcuna logica di sistema e sinergia con gli altri asset produttivi in mano al Comune è la triste conseguenza di una mentalità al governo della città.
Hanno fatto fallire il Comune e continuano a fare i ganzi con il patrimonio di tutti.
Per salvare la città occorrono dai 3 ai 4 milioni di maggiori entrate all’anno ecco, come si fa:
Certo non sarà una transizione semplice e bisogna che i commercianti, gli albergatori e tutti gli altri soggetti economici si convincano che pedonalizzare, far pagare la tassa di soggiorno, gestire la mobilità e le visite alla città non è semplicemente solo un modo per far fare cassa al Comune, ma diventa un sistema capace di muovere ricchezza pubblica e privata.
Piaccia o non piaccia questa è l’unica opzione per rilanciare un qualche sviluppo economico, infatti, senza voler sminuire il valore e l’apporto di alcune eccellenze orvietane del mondo produttivo, noi non abbiamo industrie da riconvertire, non abbiamo centri di ricerca e innovazione del mercato , noi abbiamo “solo” il nostro unico e pregevole giacimento storico e culturale che è Orvieto.
Su questo deve concentrarsi e lavorare chi ha a cuore la città, senza illuderci, come spesso ci suggerisce una politica acefala e insulsa, di poterci salvare con l’economia dell’ assistenzialismo o peggio di quella dell’emergenza delle calamità.