di Flavio Zambelli
I giorni che stiamo vivendo sembrano decisivi per le sorti del Governo del Paese, per la legislatura ancora giovane e per i principali partiti e attori politici dell’attuale quadro istituzionale. Il Governo di Enrico Letta, voluto dal Capo dello Stato Napolitano, era chiaramente nato in condizioni eccezionali e alquanto difficili. Tuttavia si pensava potesse durare in un orizzonte temporale di almeno 2 anni per fare la nuova legge elettorale e creare le condizioni per un riassetto dei conti pubblici. L’accelerazione della crisi di questi giorni fa ritenere che si tornerà a votare, se non prima, nel prossimo inverno-primavera 2014. Salvo che non nascano altri governicchi con l’appoggio di qualche transfuga dei 5 STELLE o DEL PDL, che non risolverebbero, ma anzi aggraverebbero l’instabilità e la precarietà dell’azione di Governo. E si tornerebbe a votare col rischio di non aver creato né una nuova legge elettorale, n è un nuovo riassetto dei conti pubblici. Il Senatore Silvio Berlusconi è stato un protagonista essenziale della storia d’Italia degli ultimi 40 anni. Prima come Capitano d’Industria nel settore dell’Edilizia negli anni’70, poi negli anni’ 80 come editore e creatore di un grande polo televisivo privato, commerciale e concorrenziale alla TV di Stato; poi come finanziatore-mecenate di un grande club di calcio che sotto la sua Presidenza ha vinto i più importanti trofei; ( soprattutto a cavallo tra gli anni’80 e 90) ; poi ancora dal 1994 come creatore di un grande Partito politico della Seconda Repubblica, capace di catalizzare il consenso di quell’elettorato rimasto orfano del Pentapartito della Prima Repubblica. Infine, a parte la breve esperienza del 1994, è stato Capo del Governo Italiano dal 2001 al 2006, e poi dal 2008 al 2011. E’ stato quindi sia un grandissimo Imprenditore, sia in politica, un Capo di Partito abile a costruire il consenso e vincere le prime elezioni della Seconda Repubblica (1994)…e vincere nettamente altre 2 elezioni politiche : 2001 e 2008…..Al contrario come Capo di Governo e statista, Berlusconi non è riuscito a risultare vincente come nelle altre esperienze della sua vita, che ho precedentemente elencato. Negli anni in cui è stato a Palazzo Chigi dal nuovo millennio, Il Cavaliere aveva un Partito e una Coalizione praticamente ai suoi piedi, tanto da risultare più come proprietario di fatto, che non come Leader Politico. Aveva in forza di ciò, una maggioranza Parlamentare schiacciante nelle 2 Camere. Nonostante tutto questo, non è mai riuscito a realizzare da Premier, quella rivoluzione liberale tanto annunciata nella discesa in campo. Molte scelte economiche sono state prese spesso in contrasto col suo Ministro Dell’Economia Tremonti, prima dimissionato, poi riammesso..poi di nuovo contrastato fino alla rottura. Ovviamente il Governo dell’Unione di Prodi ha fatto più’ errori in quei 2 anni di Governo. Nel biennio 2006-2008 il Governo Prodi ci ha messo del suo per riempire di tasse i ceti produttivi del Paese, alimentando nuove spirali recessive e difficoltà di gettito per i conti pubblici. (Poi ci chiediamo perché il centrosinistra non vince mai le elezioni sfondando nell’elettorato medio). Ma un Premier come Berlusconi,che è stato al Governo per circa un decennio, non può pensare di chiamarsi fuori dalle responsabilità sulla situazione finanziaria attuale del Paese. L’aumento dell’IVA oggi giustamente contrastato dai ministri del PDL, era cominciato nel 2011 con il Governo Berlusconi nel passaggio dal 20 al 21% dell’aliquota IVA. Ricordiamo anche la televenola della Tassa di Successione… iniqua perché unisce al danno delle famiglie di aver perso un parente caro…la beffa di doverci pagare pure una Tassa su quello che possedeva . Berlusconi la cancellò;(bene ) Prodi la rimise (male)…Berlusconi tornato a Palazzo Chigi non la ricancellò e fece finta di niente (male doppiamente). Oggi la condanna in cassazione per frode fiscale avrebbe consigliato a Berlusconi, già più volte uomo di Governo, un’assunzione di responsabilità degna di uno statista. Lui ha tutto il diritto di contestare le sentenze della Magistratura,c he non è infallibile e non eèesente da politicizzazioni. Ma da statista avrebbe dovuto fare un Passo indietro e affrontare la realtà della sentenza come in passato fecero altri statisti e leader politici. A quanto pare così non è e non sara’. Quindi si andrà verso un nuovo ciclo politico-elettorale che vede ormai affermarsi e delinearsi la figura di Leader di Matteo Renzi, già Sindaco attuale di Firenze. Renzi è un abilissimo comunicatore televisivo e uomo d’impatto mediatico. E’ lanciato verso la Segreteria del PD ,e poi successivamente verso una probabile sfida alle Primarie per la Premiership con Enrico Letta, già Premier attuale. Ha tutte le carte in regola per vincere entrambe le Primarie: quelle più alla portata per la Segreteria del PD; e quelle, presumibilmente più combattute per la Premiership . Renzi ha condotto bene la fase della rottamazione della vecchia classe dirigente . Per quanto riguarda “l’asfaltatura” dei suoi avversari politici da lui un po’ imprudentemente annunciata, è ovviamente ancora tutta da dimostrare, seppur possibile . La terza fase, quella più difficile sarà quella della ricostruzione del Partito,quando sarà Segretario,..e del Paese ,se e quando sarà Premier a Palazzo Chigi. Il ragazzo Renzi ha bruciato le tappe vincendo le primarie per il Comune di Firenze contro tutto e tutti, soprattutto contro i dirigenti del PD che non lo volevano a Palazzo Vecchio. Adesso si apre la sfida più difficile soprattutto se si concretizzerà la sua nomina a Premier. Se Berlusconi negli anni di Palazzo Chigi, con un Partito-coalizione ai suoi piedi, e con una maggioranza schiacciante in Parlamento,non è riuscito ad avviare il processo risanatore del debito pubblico e del deficit pubblico, figuriamoci le difficoltà che troverà Renzi. Lui avrà un partito, il PD, dilaniato dalle correnti, con una parte che gli rema pure contro; e con questa legge elettorale non è semplicissimo conseguire una maggioranza schiacciante in entrambi i rami del Parlamento. Renzi deve giustamente coltivare l’ambizione di arrivare a Palazzo Chigi, ma per le difficoltà sopra enunciate, non deve diventare un’ossessione tale da fargli criticare Enrico Letta con espressioni talvolta anche ingenerose …..tipo ” pensa alla seggiola”…o “ha fatto un Governo con Brunetta e Schifani” Quando si fa un governo di coalizione,giusto o sbagliato che sia, i rispettivi ministri li scelgono i rispettivi partiti…e non e’ colpa di Letta se il PDL gli ha imposto Schifani e Brunetta. Stare a Palazzo Chigi a risolvere i problemi stratosferici dell’Italia non è facile per nessuno. E le critiche dure fatte a Letta oggi ,potrebbero ripercuotersi contro di lui , nell’eventualità che salga a Palazzo Chigi appunto. Renzi deve affrontare questa nuova fase che lo vedrà protagonista, con le sue grandi doti mediatiche e comunicative, senza andare fuori dal seminato e conquistando l’elettorato liberalmoderato con politiche fiscali meno opprimenti per i ceti medi. rispetto a quelle della Sinistra tradizionale. Poi dovrà continuare a crescere nuovi giovani che già stanno emergendo,s ia tra i suoi “renziani”…sia negli altri gruppi di riferimento “lettiani” o quant’altro. E comunque dovrà poi “asfaltare” i problemi del Paese quando avrà eventuali responsabilità di governo. E quella sarà la partita più dura e difficile.