Ripartire dalla cultura del “fare” e “saper fare”, dal grande patrimonio rappresentato dalla secolare tradizione della ceramica artistica e da quel capitale diffuso di centinaia e centinaia di piccole e piccolissime imprese su cui si è costruita la crescita dell’Umbria, con la capacità di innovare i prodotti e di saperli posizionare nei nuovi mercati globalizzati. L’assessore regionale all’Economia, Vincenzo Riommi, ha sintetizzato così le sfide inedite del progetto “La ceramica Made in Umbria” nel corso della presentazione che si è svolta non a caso a Deruta, in una sala del Museo regionale della ceramica gremita di operatori del settore, rappresentanti delle associazioni di categoria, docenti del Liceo Artistico “Alpinolo Magnini” e dell’Istituto italiano di Design, numerosi i giovani, a poca distanza dalle fornaci San Salvatore appena restaurate che confermano la millenaria tradizione artistica della ceramica a Deruta e in Umbria.
“A Deruta – ha detto l’assessore Riommi – il ciclo della ceramica è l’asse portante dell’economia del territorio, con diverse centinaia di persone tra addetti e indotto che vi lavorano, oltre cento imprese che producono. Dopo una fase di crescita e di espansione, oggi è evidente la necessità di una svolta, in un contesto di difficoltà di tutto il sistema a livello nazionale”. Quali percorsi seguire? “La nostra forza sta nella nostra storia, nelle nostre radici che non devono però rappresentare un freno. Non si rispettano le tradizioni – ha ammonito – se si riproduce lo stesso prodotto del passato, c’è soltanto un appiattimento. Nei secoli scorsi si intercettava il gusto di quel tempo: è la strada da intraprendere anche oggi, facendo diventare prassi diffusa quanto già si realizza in molte produzioni ceramiche derutesi: prodotti ‘innovati’, che trasmettano quel valore in più che è costituito dal territorio in cui sono stati creati”.
“Il settore della ceramica è vitale per Deruta e per l’economia dell’Umbria”, ha sottolineato anche il sindaco, Alvaro Verbena, ricordando il “peso” di questo settore dell’artigianato artistico nel territorio comunale, dove sono occupati la metà dei circa mille addetti che conta in Umbria il comparto tra Deruta, Gubbio, Gualdo Tadino, Orvieto e altre realtà produttive. La sfida si sposta ora dalla lotta alla contraffazione, a salvaguardia delle eccellenze produttive che con il nome di Deruta sono diventate famose nel mondo, alla costruzione di un percorso unitario di rilancio.