ORVIETO – Preoccupazione e un invito a resistere in un impegno corale nell’augurio di Ferragosto del sindaco. Il primo cittadino Toni Concina non nasconde le difficoltà che il Comune sta attraversando, anche più gravi e serie dello scorso anno. “Lo scorso anno, di questi tempi, pur nella consapevolezza delle difficoltà della congiuntura, potevamo guardare con una certa soddisfazione al percorso fatto, soprattutto al lavoro svolto con riferimento alle politiche di bilancio. Due tagli lineari dei passati Governi centrali e la drammatica alluvione del novembre scorso hanno di nuovo pesantemente colpito le nostre finanze e le nostre prospettive – afferma il sindaco – Lo scorso anno mi permettevo di richiamare tutti all’orgoglio e all’impegno. E l’appello era stato raccolto. Anche nella solidarietà diffusamente manifestata per reagire alla calamità di novembre. Adesso è necessario ancora, in questo clima di recessione e di crisi che attanaglia il mondo intero (e quindi giocoforza la nostra città), reagire come possibile e resistere come possibile”. “Il tradizionale elenco un po’ liturgico delle cose fatte e di quelle da fare – aggiunge – ha dunque un senso piuttosto scontato e di scarso valore. Posso dire che la Giunta e i dirigenti (un affettuoso saluto al segretario generale Claudio Pollini che ha lasciato il servizio e un caloroso saluto al nuovo segretario Generale Maria Perali) sono impegnati a portare di nuovo il Comune fuori dalle secche. Ma l’intervento delle autorità centrali in favore degli enti locali, invece di considerarli sempre come l’anello debole della catena, è improcrastinabile. Mi sono permesso di dire più volte ai tanti decisori che ho incontrato come sindaco che o si parte dal basso (dai Comuni) per risanare il Paese o qualsiasi tentativo di risolvere i problemi con decreti dall’alto risulterà purtroppo infruttuoso”. “Festeggiamo dunque la Madonna Assunta patrona del Comune e confidiamo nel suo amore per la nostra città. Se non per qualche sempre auspicabile miracolo – conclude il sindaco – quanto meno per svelenire alcune insulse battaglie di retroguardia, per debellare la flottiglia di ipocriti travestiti da democratici-moralizzatori, per rasserenare i professionisti della protesta. Da quattro anni sto sinceramente lavorando per questo. Ma Orvieto merita non solo questo mio modesto impegno quanto davvero quello di tutti i concittadini di buona volontà e di lucida, laica intelligenza”.
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