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Home LETTERE PROVINCIALI

Diciamocelo n°49 del 5 agosto 2013

Redazione by Redazione
6 Agosto 2013
in LETTERE PROVINCIALI, Archivio notizie
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Caro amico, questa settimana ti scrivo …

Pier Luigi Leoni

Caro amico, così ti rispondo …

Franco Raimondo Barbabella

 

Guru, paraguro e parac…

 

“Qualcuno ha astutamente richiamato la condizione di Beppe Grillo e di Casaleggio (il guro e il paraguro del Movimento 5 Stelle) che tengono saldamente in mano i fili dei loro burattini pur senza ricoprire ruoli pubblici e senza il tesserino di accesso in parlamento. L’interdizione dai pubblici uffici non impedirebbe al Cavaliere di svolgere, nell’ombra delle sue tante residenze, il ruolo di burattinaio, santificato  (e quindi legittimato fino alla fine dei suoi giorni terreni) dal martirio della condanna iniqua”. (Massimo Tosti, Italia Oggi, 1 agosto)

 

P. Silvio Berlusconi divide e continuerà a dividere gli Italiani, anche perché gli Italiani erano già divisi. Continuerà a dividerli anche quando sarà defunto. È già accaduto in Italia con Mussolini, è accaduto in Argentina con Peron. Perché si tratta di personaggi che hanno in comune la caratteristica di saper suscitare emozioni. Il Cavaliere ha emozionato e fatto sognare tutti coloro che odiano i comunisti e i loro eredi di vario nome. Simmetricamente ha suscitato l’odio più profondo negli avversari che egli si è scaltramente e pervicacemente scelto. Non è facile tenersi fuori da questo gioco degli odi reciproci anche perché basta una parola, una battuta di spirito pro o contro Berlusconi per accorgerti che anche i tuoi familiari e i tuoi anici più intimi reagiscono in modo opposto. La divisione è penetrata dovunque. Perfino le singole coscienze sono spesso divise.

 

F. La tua è un’analisi del tutto condivisibile. Io tuttavia considero “dramma della nazione” questa trasformazione della politica in tifo da stadio, che si trasforma inevitabilmente anche in lite da osteria nei talk show, che a loro volta hanno tutto l’interesse a riscaldare continuamente la brodaglia per nutrire le molte pance che ci campano e ci campano spesso anche bene. Venti anni di quel qualcosa che non è esagerato chiamare guerra civile hanno logorato il sistema istituzionale e il tessuto morale e sociale del Paese. Che miopia la politica trasformata in difesa di sé e dei propri interessi! E che miopia il giustizialismo e ancor di più la sostituzione della via politica con la via giudiziaria! Ma anche che miopia non aver avuto il coraggio di sfidare questa logica perversa da parte di chi pure non ha condiviso la logica dello scontro perpetuo! Di sicuro dovremo ancora vederne non poche di cose brutte e cattive. Sì, forse anche Berlusconi può ben svolgere il ruolo di burattinaio stando fuori dalle istituzioni, ma il punto è proprio questo: farla finita con tutti i burattinai e finalmente conquistare un livello di democrazia e di civiltà che renda giustizia dei sacrifici che il popolo ha già fatto e permetta a tutti di respirare un’aria sufficientemente salubre. Non sarà facile e non sarà subito, ma almeno facciamo qualcosa anche noi perché ci sia la speranza che possa accadere.

 

C’è cordata e cordata

 

“È  necessario riscoprire la passione per l’impegno civico, al fine di concorrere, attraverso l’applicazione del principio della sussidiarietà, alla promozione di società più coese, più giuste.

Dobbiamo e vogliamo farlo partendo dal contributo che ciascuno di noi può mettere a disposizione, attraverso: il proprio lavoro, le attività di volontariato e di impegno sociale. Parafrasando J.F. Kennedy, chiediamo a chi condivide le nostre idee di unirsi a noi nell’elaborazione dei contenuti di una proposta organica, non limitandosi a chiedere cosa le istituzioni possano fare per noi, ma aiutandole ad operare nel miglior modo possibile.

Abbiamo deciso per il nome del comitato di ispirarci allo spirito degli alpinisti che legati l’uno con l’altro affrontano con umiltà e rispetto le asperità delle montagne per raggiungere solo insieme la vetta.

Con questo spirito ci accingiamo ad affrontare le sfide di questi tempi difficili convinti che solamente legando insieme tutte le realtà e valorizzando tutte le peculiarità potremo superare questo difficile periodo”. (www.orvietosi.it, 3 agosto)

 

P. Parole belle e ineccepibili sul piano morale, che è anche il piano della buona politica. Consiglierei però anche una strategia per battere le altre cordate che, su più lati della montagna, già sono in azione o si stanno organizzando per raggiungere la vetta. E il loro scopo potrebbe essere non il bene comune, ma solamente il gusto della vittoria o della rivincita.

 

F. Ho letto anch’io con interesse la nota con cui si dà conto della nascita del Comitato “IN CORDATA” il cui portavoce è Leonardo Mariani. Interesse sia per la cosa in sé, sia per le idee che vengono annunciate, sia per l’apertura ad altri soggetti che abbiano finalità e sensibilità consimili. Non c’è bisogno di dire che ci sono posizioni che combaciano di sicuro con quelle del COVIP, basti solo pensare allo spirito solidaristico, che è un messaggio di superamento delle divisioni in nome di una missione comune, o allo sguardo rivolto alla vasta area interregionale di cui Orvieto rappresenta oggettivamente il cuore pulsante. Mi auguro dunque che la nascita di questo Comitato a guida Mariani sia un’occasione di dialogo più che di ulteriore frammentazione delle energie di chi si dichiara pronto ad un impegno di rinnovamento. Penso che sia necessario e utile verificarlo presto, anche perché quello che tu dici circa altre cordate di segno ben diverso dovrebbe preoccupare chiunque ha voglia di uscire dalla situazione che viviamo.

 

Val di paglia bene pubblico

 

Premesso che

– la porzione dell’abitato di Orvieto Scalo compresa tra via della Direttissima, via Monte Nibbio, Area degli spettacoli viaggianti è stata interessata dall’esondazione del Fiume Paglia del 12 novembre scorso;

– la pubblica via e i garages di numerose abitazioni non raggiunte dall’acqua di tracimazione del fiume sono state comunque allagate per effetto del reflusso di acque chiare e acque scure fuoriuscito dai tombini (relazione descrittiva della dinamica dell’inondazione in questa zona è stata tempestivamente trasmessa al Comune);

– l’Ufficio urbanistica del comune ha effettuato un sopralluogo nei giorni successivi all’evento alluvionale e parlando con i residenti ha potuto riscontrare l’incongruenza di alcuni recenti interventi nonché la carenza di regolare pulizia e manutenzione;

– oltre al comprensibile disagio generale si sono riscontrati casi in cui l’evento alluvionale insieme alle continue infiltrazioni hanno messo a rischio la stabilità strutturale di alcune abitazioni;

– l’Ufficio urbanistica del Comune di Orvieto si era preso l’impegno di informare le società preposte agli interventi e alla manutenzione delle infrastrutture primarie perché redigessero un programma di intervento;

– non è stato presentato nessun programma di intervento e ciò ha frustrato la iniziale diponibilità di alcuni cittadini a partecipare alle spese di realizzazione degli interventi;

– gli eventi meteorologici dello scorso mese di maggio hanno provocato reflussi dai tombini probabilmente perché le canalizzazioni sottostanti non sono state neppure pulite dopo l’alluvione del novembre 2012;

– non essendo stata realizzata alcuna opera né manutenzione rimangono inalterate, se non addirittura peggiorate, le condizioni di rischio idraulico per tutta la porzione di abitato in oggetto;

Invito, a nome dell’Associazione da me rappresentata, gli enti/persone giuridiche,

con i relativi responsabili di legge, destinatari della presente:

– a presentare senza ritardo, stante il grave pericolo in atto, il programma di pulizia, manutenzione e intervento delle infrastrutturazioni primarie della porzione dell’abitato di Orvieto Scalo compresa tra via della Direttissima, via Monte Nibbio, Area degli spettacoli viaggianti, i n  o s s e q u i o  a l l e  l e g g i  d i partecipazione dei cittadini ai Piani di Gestione del Rischio alluvioni;

– a dare immediata esecuzione agli interventi di pulizia, manutenzione, ripristino, soluzione delle incongruenze necessari a garantire la massima funzionalità delle infrastrutture primarie e a farne pervenire debita documentazione.

Comunico che, in mancanza di sollecito, concreto e risolutivo riscontro di quanto sopra, saranno intraprese tutte le vie legali del caso nelle sedi a ciò preposte. (www.orvietosi.it, 3 agosto)

 

P. Con queste espressioni l’Associazione Val di Paglia bene comune, rappresentata da Enrico Petrangeli, ha diffidato il Comune di Orvieto, la società SII e l’Autorità di Ambito Territoriale Umbria 2. Bene, anzi benissimo. Queste sono le guerre che vale la pena di combattere. Anche perché non si tratta soltanto di tenere sulla corda coloro che sono stati eletti o sono pagati per farci vivere tranquilli, ma anche di evidenziare ciò che non funziona strutturalmente negli apparati pubblici. Una sola umile considerazione: la Val di Paglia, più che bene comune è bene pubblico. Essa appartiene anche all’aborigeno dell’Australia che pensa che esista solo la sua montagna sacra. Perciò, quando gli Orvietani si muovono per non finire nuovamente sott’acqua, o per consolidare i loro fabbricati o semplicemente per la bellezza del paesaggio, lo fanno per tutta l’umanità.

 

F. Sinceramente provo amarezza a constatare che l’associazione Val di Paglia alla fine sia costretta ad imboccare la strada della diffida a fare quel che ognuno dovrebbe aver già fatto, visto che appunto non l’ha fatto nei tempi dell’urgenza e che, anzi, non si vede la strada che sia in grado di farlo o che lo voglia fare nei tempi di una accettabile ragionevolezza. Credo che sia anche l’amarezza di Enrico Petrangeli e di tutti gli aderenti all’Associazione, che so bene essere orientati a collaborare alla soluzione dei problemi senza altra preoccupazione che questo avvenga finalmente, oltre che con urgenza, con intelligente lungimiranza. Amarezza sì, aggravata dalla constatazione che, pur in questa situazione, c’è stato e c’è chi si preoccupa esclusivamente di fermare le iniziative positive altrui e non di sostenerle. Ah, se si fosse dato retta a chi invocava un coordinamento dei soggetti responsabili perché il risanamento fosse fatto con criteri di organica razionalità! Ancora si farebbe in tempo, ma c’è qualcuno che se ne vuole assumere la responsabilità?

 

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