Riceviamo da don Giuliano Pagliaricci, parroco di Montecchio, e pubblichiamo.
Circa tre mesi fa (3 mesi), il parroco di Montecchio rilevava una discreta perdita d’acqua presso un pozzetto sito tra via Cesare Battisti e Via delle Mimose, proprio all’ingresso della proprietà della Parrocchia di S. Maria Assunta in Montecchio, adibita a Centro pastorale e abitazione del parroco. Appartenendo alla sua competenza amministrativa il terreno su cui si adagia il tombino (molte cose pubbliche adagiano su terreno privato, senza nessun riconoscimento) avvisa immediatamente il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, che dichiarano: “non di mia competenza”. Per scrupolo viene commissionata una ulteriore verifica sulla proprietà dell’acqua dispersa. Così anche il parroco può dire: “non di mia competenza!”. Nel frattempo viene allertata la ditta Sii, che gestisce l’acquedotto, per la quale è immediata la dichiarazione: “non di mia competenza!”. Il compito di riparare il danno è di una altra ditta di Amelia. Nel momento in cui scrivo non ricordo il nome, ma so che aldilà di un numero telefonico esiste una voce. Non proprio cortese, ma esiste! Intanto l’acqua lustrale continua a fuoriuscire, acqua che si potrebbe bere, che potrebbe dissetare, acqua che nel frattempo viene portata in altre zone del paese con le autobotti. Questa è l’ultima cosa di mia competenza che posso fare, scrivere perché l’opinione pubblica sappia e i politici si diano da fare. Dopo viene la competenza del Padre Eterno, ma non voglio neanche pensarci.