di Dante Freddi
“Reagire”. È questo l’invito che Italia Nostra di Lucio Riccetti ha rivolto agli orvietani in occasione della conferenza stampa tenuta mercoledì scorso, raccontata dal nostro giornale in un precedente articolo.
“Reagire” alla noncuranza di generazioni intere di amministratori nei confronti della “bellezza”, che dovrebbe costituire l’anima e la sostanza economica di Orvieto e di tutto il territorio.
È questo il senso dell’appello accorato scaturito dal complessivo giudizio negativo che il presidente di Italia Nostra ha espresso su molti aspetti della gestione politico amministrativa della città, dal territorio ai beni culturali fino ai rifiuti, e che si è concluso nella richiesta di dimissioni del sindaco e in una bocciatura senza appello dell’Amministrazione Còncina.
Nel giudizio impietoso di Riccetti è finita la copia della Maestà, che fa brutta mostra di sé nella facciata del Duomo, l’utilizzazione della prestigiosa piazza per attività che nulla hanno a che fare con il monumento e molto altro, come la svendita dei beni comunali anziché la loro valorizzazione. Riccetti ha soltanto accennato a soluzioni per migliorare Orvieto e sicuramente in futuro Italia Nostra regalerà alla città idee preziose in una occasione ad hoc.
È che nell’aria, mercoledì mattina, volteggiava, in modo così vorticoso da far vedere poco che c’era dell’altro, la vicenda della piscina del figlio della moglie del sindaco, impropriamente ma comunemente detta “la piscina del sindaco”.
Italia Nostra ha proposto un ragionamento che non fa una piega: se la città è in queste condizioni di distacco dalla “bellezza”, come può essere affidata la riaffermazione di tale valore ad un politico che ha recuperato tutto l’albero genealogico per allontanare da lui la grave responsabilità di un atto presunto illegale? E perpetrato poi nei confronti proprio delle regole che dovrebbero tutelare il paesaggio, componente determinante del bello che ci sta intorno?
E allora richiesta di dimissioni da parte di Italia Nostra, sfiducia nel sindaco con delega all’Urbanistica, ufficio che, secondo Riccetti, dimostra “scarsa collaborazione” con Italia Nostra, come scrive nella richiesta di documentazione che pubblichiamo di seguito. Magari è soltanto un’impressione, ma le coincidenze non aiutano a alimentare la fiducia.
Insomma, è arrivata l’estate e a noi sorge prepotente una futile curiosità estiva: ma il sindaco lo farà il bagnetto in quella imbarazzante piscina?
La foto in home è di Piero Piscini
La lettera di Italia Nostra
Raccomandata a.r. (consegnata a mano)
Orvieto, 13 luglio 2013
Prot. N. 20/2013
Ing. Mario Angelo Mazzi
Comune di ORVIETO
Settore Urbanistica – Settore Edilizia Privata
via Garibaldi, 8
05018 Orvieto (TR)
e, p. c.
Dr Antonio Concina
Sindaco del Comune di ORVIETO
via Garibaldi, 8
05018 Orvieto (TR)
Dr Francesco Novarese
Procuratore della Repubblica
Piazza Corsica, 2
05018 Orvieto
procura.orvieto@giustizia.it
Oggetto: Richiesta accesso ai documenti amministrativi relativi alla piscina o alle piscine esistenti nella proprietà di Tommaso Gelmini, usufruttuaria in regime di separazione dei beni Suzanne Vrioni Ippolito, in Loc. Tamburino, nn.51-52. L.N.241790.
Nel riscontrare le Pregiate Sue del 4/07/13 (Vs Prot. N. 20031) e del 28/06/13 (Vs Prot. N. 19327) non possiamo non percepire la scarsa collaborazione di codesto Ufficio con la scrivente Associazione che, a buon fine ripetiamo, è una ONLUS “costituita il 29 ottobre 1955 e riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica 22 agosto 1958, Nr. 1111”, con “lo scopo di concorrere alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione” (Art. 1 dello Statuto).
La scrivente Associazione torna, quindi, ancora una volta, a richiedere tutti i documenti amministrativi e titoli abilitativi relativi al posizionamento e/o realizzazione di una piscina nella proprietà di Tommaso Gelmini, usufruttuaria in regime di separazione dei beni Suzanne Vrioni Ippolito, ubicata in loc. Tamburino nn. 51-52, in area ricompresa nei confini del Parco Archeologico dell’Orvietano (PAAO) e apparsa sulla stampa come ‘la piscina del Sindaco’ Nazione’ del 17/05/13, p. 25; ‘La Nazione’ del 18/05/13, p. 33; ‘La Nazione’ del 21/05/13, p. 19; ‘il Giornale dell’Umbria’ del 22/05/13, p. 22; ‘La Nazione’ del 26/05/13, p. 18; ‘il Giornale dell’Umbria’ del 2/06/13, p. 23).
Nel dettaglio, come specificato nella suddetta istanza, si continua a richiedere copia dei testi, rappresentazioni grafiche, fotografiche, elettromagnetiche o di qualunque altra specie allegati ai sopra richiamati atti amministrativi e abilitativi. In particolare:
– Concessione e autorizzazione alla costruzione di piscina in Loc. Tamburino n. 51, N. 17/98, rilasciata a Raffaella Tanzini e relative autorizzazioni paesaggistiche
– Variante alla costruzione della stessa, N. 149/98 e relative autorizzazioni paesaggistiche
– Documenti amministrativi relativi alla concessione all’interramento della stessa piscina
messo in opera dalla Suzanne Vrioni Ippolito, nel 2008-2009 circa (‘La Nazione’ del 18/05/13, p. 33)
– Documenti amministrativi relativi alla concessione e relativa autorizzazione paesaggistichem alla messa in opera di una piscina prefabbricata e delle relative opere necessarie (movimenti terra, eventuali muretti di contenimento o di sostegno, pavimentazione, spazi e percorsi pedonali, realizzazioni di tettoie, ecc.) come evidente dalle fotografie pubblicate sui giornali cartecei e online e di seguito riportate.
– Copia della richiesta di informazioni presentata a codesto Ufficio dalla Consigliera comunale Cecilia Stopponi (RPC) in data 23/05/13 e della relativa risposta a firma Ing. Mario Angelo Mazzi del 6/06/13 (Vs Prot. N. 17159 del 7/06/13)
– Copia della nota del 24/05/13 (Vs Prot. N. 15908 del 27/05/13) inviata a Suzanne Vrioni
Ippolito con la comunicazione “dell’avvio del procedimento per il controllo di presunte violazioni alle norme in materia urbanistica”.