La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche agricole Fernanda Cecchini, ha provveduto ad assegnare alle Comunità montane, tuttora in gestione commissariale, – le risorse previste in bilancio necessarie per il finanziamento delle spese di funzionamento dell’anno 2013 in attesa dell’avvio dell’attività delle Unioni speciali di comuni. L’importo complessivo del finanziamento regionale è di 8.665.291 euro, ripartito tra le cinque Comunità montane. Per l’Alta Umbria 2.023.622 euro, per quella dei Monti Martani, Serano e Subasio2.240.395 euro, per il Trasimeno medio Tevere 874.196 euro, per l’Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte 1.569.217 euro e per la Valnerina 1.957.860. Un totale di 8.665.291 euro, parte dei quali però (circa quattro milioni) erano stati già liquidati in acconto e quindi la Giunta ha disposto la liquidazione del saldo dei fondi assegnati complessivamente, pari a 4.717.818 euro.
“La riforma del sistema, ha affermato l’assessore Cecchini, che ha previsto la soppressione delle Comunità Montane con la conseguente costituzione dell’Agenzia Forestale regionale e delle Unioni dei Comuni, ha anche disposto che le Comunità Montane commissariate (l’incarico ai commissari scadrà nel giugno del prossimo anno) continuassero ad esercitare le funzioni fino al subentro, per quanto di rispettiva competenza, dell’Agenzia forestale e delle Unioni speciali di comuni. L’Agenzia forestale è subentrata il primo dicembre 2012, ha sottolineato la Cecchini, assorbendo tutto il personale forestale con contratto privatistico e parte del personale della funzione pubblica già in servizio alle Comunità Montane. Alla stessa data sono stati altresì trasferiti all’Agenzia le attività ed i lavori relativi a progetti non definiti, unitamente alle connesse dotazioni finanziarie residue. In attesa invece della costituzione delle Unioni dei Comuni, le Comunità Montane, avvalendosi dei 224 dipendenti pubblici rimasti in servizio, svolgono sia le attività collegate alla loro liquidazione che le funzioni ed i compiti residui che dovranno essere svolte dalle Unioni di comuni.
Per queste funzioni la Regione assicura il finanziamento necessario per proseguire l’attività che però, in questa fase di transizione e considerata l’emergenza finanziaria del comparto pubblico, deve essere esclusivamente impiegata per la copertura dei costi del personale e delle ulteriori incomprimibili spese di funzionamento delle Comunità montane in liquidazione”.