ORVIETO – Se già da tempo Italia nostra aveva avanzato una richiesta di dimissioni al sindaco per la nota vicenda della piscina, adesso che i carabinieri su delega della procura hanno acquisito documentazione in Comune e soprattutto dopo che lo stesso presidente di Italia Nostra Lucio Riccetti è tornato a rinfocolare la polemica, anche Cittadinanzattiva si accoda alla richiesta di dimissioni.
Di seguito la nota:
In questi giorni l’attenzione dei mass media si è concentrata su una vicenda di un presunto abuso edilizio , in relazione ad un annesso della dimora attuale del sindaco di Orvieto, il quale, posto di fronte al problema, peraltro sollevato da un Suo ex collaboratore,non ha dato prova di trasparenza nell’affrontare la questione posta,anzi,invece di far piena luce,ha tentato di minimizzare ,se non escludere eventuali Sue dirette corresponsabilità, anche in merito alle deleghe di recente assunte.
Premesso ciò, il nostro primario intendimento è di evidenziare i veri problemi che affliggono la città di Orvieto tra i quali specificatamente: il degrado del decoro urbano,l’indifferenza nella gestione dei beni e degli immobili pubblici sia civili che religiosi, le obiettive carenze nella gestione delle calamita ambientali,la gestione dei rifiuti che pone Orvieto quale “Cenerentola” dell’Umbria,ma soprattutto il tradimento delle aspettative dei cittadini rispetto all’annunciato risanamento complessivo della Città e valorizzazione dei suoi assetts naturali.
E’ evidente,dunque, un totale fallimento della politica amministrativa cittadina che ha innescato sulla crisi nazionale ed internazionale processi di recessione nelle attività turistiche,ricettive e commerciali soprattutto del centro storico.
Nella scia anche di altre autorevoli prese di posizione,Cittadinanzattiva torna a suggerire
opportune dimissioni dell’Esecutivo Municipale con,in capo a tutto quelle del Sindaco in carica.
Ci sovviene a caldo e quale contributo,un’affermazione di Norberto Bobbio acuta nel pensiero e ammonente nel significato:
” è tragico non tanto vivere le tragedie del presente quanto,piuttosto,averle previste e non aver fatto nulla per evitarle”.