“Sicurezza alimentare, nutrizione e migliori stili di vita, sostenibilità dell’industria agroalimentare: sono questi i tre obiettivi strategici nei quali l’Umbria, ed il suo sistema economico, intendono investire le risorse ottenute grazie al bando nazionale che proprio un anno fa qui a Perugia l’allora ministro per l’università e la ricerca presentò, e che ha visto l’affermazione del nostro progetto di Cluster tecnologico per il settore agroalimentare”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della conferenza stampa svoltasi a margine dei lavori della prima tappa del “roadshow” nazionale di presentazione del Cluster agrifood nazionale, promosso da Regione Umbria, con il Parco tecnologico agroalimentare, Federalimentare, Federazione Italiana dell’Industria Alimentare e da Aster, Consorzio tra Regione Emilia Romagna, Università, enti di ricerca, e Associazioni imprenditoriali.
“La nostra presenza all’interno di questa esperienza del Cluster – ha proseguito la presidente Marini – è coerente con il percorso che come Regione abbiamo avviato nella definizione delle nuove strategie di utilizzo dei fondi comunitari che proverranno dalla programmazione 2014-2020 e che saranno particolarmente orientati a sviluppare proprio i settori della ricerca e dell’innovazione. In questo percorso l’Umbria è protagonista, e intende cogliere l’opportunità del Cluster per offrire agli operatori dell’industria regionale agroalimentare la possibilità di elevare, attraverso ricerca scientifica ed innovazione tecnologica, la qualità delle sue produzioni ed il livello di competitività dell’intero sistema”.
Di “laboratorio Umbria” ha parlate Daniele Rossi, Presidente del Cluster ed anche di Federalimentare, che ha voluto sottolineare innanzitutto “il grande spirito di cooperazione che abbiamo registrato tra istituzioni, imprenditori e loro associazioni di categoria, e grazie al quale ora avremo una straordinaria opportunità di investimenti in questo settore che – ha ricordato Rossi – è il solo che in Italia come in Umbria registra un segno positivo. Il nostro modello di alimentazione resta unico al mondo per qualità e possiamo fare ancora di più e meglio. Voglia anche sottolineare come l’esperienza di questo Cluster ci rassicura sulla capacità del nostro Paese di fare sistema”.