“L’Agenzia umbria ricerche ha certificato lo sviluppo abnorme della grande distribuzione in Umbria. Oltre la metà delle superfici di vendita coincidono con quelle della media e grande distribuzione. L’Umbria è terza, tra le regioni italiane, per presenza di grandi centri commerciali. Lo stesso processo di concentrazione di abitanti per esercizio è superiore alla media nazionale: 13,3 unità di vendita ogni 1000 abitanti in Umbria contro 12,5 del resto del Paese”. Lo ricorda l’assessore regionale Stefano Vinti, elencando le evidenti conseguenze: “diminuiscono le reti distributive al dettaglio e calano le ditte individuali a vantaggio dell’aumento delle superfici medie degli esercizi nel loro complesso. Impossibile non collegare a questo immotivato aumento dei centri commerciali la crisi profonda che sta toccando i nostri centri storici”.
Per Vinti una delle cause che produce la crisi dei centri storici delle città umbre, ad iniziare da quello di Perugia, “è proprio l’assedio che questi subiscono dai centri commerciali, grandi e medi, il cui effetto è la delocalizzazione dell’attività commerciale del cuore della città. I negozi, le botteghe, i locali storici dell’acropoli non reggono la concorrenza delle grandi strutture di vendita. È il mercato bellezza! Alla perdita del ruolo dei comuni di pianificatori delle attività commerciali sul territorio, almeno così come lo abbiamo conosciuto in passato, fa da eco la perdita di ruolo e funzione del centro storico”.
“Naturalmente – sostiene – non possiamo e non dobbiamo ascrivere le problematiche dei centri storici solo alla grande distribuzione. È di tutta evidenza, comunque, che occorre una svolta per porre rimedio a scelte politiche sbagliate che hanno prodotto danni ingenti, su tutti la scomparsa, quasi totale, del piccolo esercente di quartiere, che ha accelerato la desertificazione sociale, crisi occupazionale, ‘buchi urbani’ di un tessuto che ha visto l’espansione di vere e proprie terre di nessuno dove il malaffare e la piccola criminalità hanno trovato terreno fertile su cui crescere ed attecchire”.
“Per questo – sottolinea Vinti – è interessante la proposta dell’assessore regionale al commercio, Fabio Paparelli, sulla trasformazione dei centri storici in centri commerciali naturali. Paparelli lancia una serie di proposte per invertire la rotta, attraverso l’innovazione tecnologica, l’E – commerce, l’identità urbana, la riqualificazione e la promozione delle filiere del commercio legato alle produzioni tipiche e l’incentivazione di progetti integrati tra commercio e turismo”.