Riceviamo da Enrico Petrangeli, presidente dell’associazione Val di Paglia, e pubblichiamo.
Cari soci,
sui giornali è stata riportata qualche giorno fa la nota del Gruppo Consiliare del Partito Socialista che, fatto il punto su una iniziativa politica del 6 giugno a proposito di “post -alluvione”, denuncia l’infiltrazione nella nostra associazione di un ex amministratore, reo di aver condotto al disastro economico una partecipata del Comune ed ora in cerca di nuova visibilità. E viene lasciato intendere che l’infiltrato sono io.
A tale proposito preciso cose che tutti già sapete, e cioè che lo statuto e i programmi di lavoro della nostra associazione li ho scritti io e sono da sempre pubblici, e che, dopo aver registrato la nostra associazione, organizzato la campagna di adesioni con il sistema “ad albero” e indetto la prima assemblea, mi sono dimesso. E che è stato il Direttivo, come da statuto, ad eleggermi.
Questo, mi permetto di precisare, non è infiltrarsi in qualcosa, questo è costituire qualcosa. E mi piace ricordare qui, che in pochissimo tempo la nostra associazione è arrivata ad avere 170 soci.
L’autore della nota, voglio sperare che non sia l’intero gruppo consigliare del PSI, usa la stessa logica un po’ approssimativa per attribuirmi responsabilità amministrative e ricerca di visibilità. Sulla stessa linea logica e per risparmiare fatica a chiunque mi dichiaro io stesso: ateo, bestemmiatore, sodomita e sciupafemmine (per par condicio) e mangiatore di bambini. Però lasciatemi anche sottolineare che si tratta di enfasi ironica: non si sa mai.
In ogni caso le accuse fatte sono gravi: al di là della diffamazione personale (mi spiace che vengano da un organismo istituzionale: per parte mia non ho mai usato questi termini verso un qualsiasi esponente della “famiglia socialista”) c’è un grave sospetto indotto sulla capacità di discernimento politico da parte degli associati.
Ora, dato che, il nostro statuto recita anche: “l’Associazione Val di Paglia Bene Comune vuole proporsi come luogo di incontro e di aggregazione per una complessiva crescita della partecipazione competente dei cittadini alla vita pubblica. “, credo che la risposta più adeguata da dare sia una discussione aperta e franca per cui propongo la riunione di un’assemblea la cui data individueremo già nei prossimi giorni. Ovviamente, il gruppo consiliare del PSI, sarà invitato.
Da parte mia non ci sarà nessun altra dichiarazione: chi ha innescato il garbuglio è già arrivato al “Lei non sa chi sono io”, a coinvolgere familiari di chi ha “osato” rispondere e a fare velate minacce. Le nostre idee sul governo del territorio sono espresse in documenti e sono state presentate in iniziative pubbliche e si trovano sul nostro sito. In nessun modo accetterò le provocazioni dei mestatori di professione.
Grato per l’attenzione, e in attesa dei vostri suggerimenti, un cordiale saluto