di Cristina Calcagni
Nel 2009, come sanno tutti , un gruppo di cittadini, che invocava il Rinnovamento e un impegno civico per Orvieto, chiese ad Antonio Concina, detto Toni, di voler guidare una coalizione, chiamiamola così, per le amministrative che si sarebbero svolte nella primavera di quello stesso anno.
Concina, credo piacevolmente sorpreso, non a tutti capita di essere lusingati con proposte di questo tipo, si prese dei giorni di tempo per riflettere e poi, chiamati un paio di noi, chiese cortesemente delle garanzie per “non fare una brutta figura”.
Ebbene: personalmente, e ritengo di parlare anche a nome dei pochissimi altri, nel nostro dare la parola, concretizzatasi in un impegno che si spinse oltre le nostre possibilità, abbiamo portato Concina a fare una campagna elettorale ricca di contenuti e caratterizzata da un nuovo modo di porgersi verso le persone, che lo portò a diventare il Sindaco di questa città.
Oggi, dopo che tutti noi siamo andati via, con motivazioni più o meno trasparenti, vorrei chiedere al Sindaco Concina se si è mai reso conto della figuraccia che ha riservato a noi, negli ultimi tre anni. Ed anche ai 7111 che lo votarono.
Ma davvero ti vuoi ricandidare, come afferma sui giornali quest’oggi tua moglie, costretta a conferenze stampa per spiegare, in tua vece, ciò che tutta la città chiede con chiarezza da giorni, per il tramite delle cronache cittadine? E per fare cosa? Per continuare a tagliare nastri, presentare libri, andare a cene, incontrare “personaggi importanti”, nominare nuovi assessori, ecc.?
Un piccolo bilancio della tua attività da Sindaco:
– servizi azzerati, qualora ne esista ancora qualcuno, questo è stato offerto alle tariffe massime,
– linee programmatiche modificate per ben tre volte: ricchissime di citazioni latine e storiche, prive di qualsiasi contenuto progettuale/programmatico,
– totale disprezzo delle regole,
– incuria: Rupe e Frazioni completamente abbandonate, strade piene di buche che mettono a serio rischio l’incolumità delle persone, erba altissima ovunque, sporcizia e degrado in ogni dove.
– messa in vendita dell’intero patrimonio del Comune, non tuo ma di tutti gli orvietani.
– nessuna iniziativa riferibile allo sviluppo economico, settore dimenticato anche dai proclami.
Per tre anni hai gridato ai debiti prodotti dalle precedenti Amministrazioni e che non c’erano soldi, neppure per dare un contributo alla manifestazione più importante nella nostra città: il Corteo Storico. Altre non esistono più (Premio Barzini, Orvieto Comics, Festival Horror, Ushuaia nata e morta nello stesso anno, ecc.)
In sessant’anni sono stati accesi mutui pari a 55 milioni di euro (in realtà avete sempre urlato che erano 60 milioni in Consiglio Comunale) per investimenti pesanti sulla nostra città, oggi, ad inizio campagna elettorale, ne sono stati chiesti 11 milioni circa e ve ne sono stati accordati solo 7 milioni.
Che bel gesto: vuoi dare ossigeno alle imprese vero? Così come i “responsabili” del 20 ottobre 2010, che abbandonando i loro partiti in nome del bene della città, composero la tua stravagante maggioranza? Peccato però che erano gli stessi membri delle precedenti amministrazioni. Un po’ strano! Un comune su quattro in Italia è commissariato. A volte è la situazione migliore per poter ricominciare e riprogettare, quando le competenze scarseggiano.
Tre anni di delega al bilancio al Consigliere Pizzo che, oggi assessore, ha partorito il topolino. Mi domando a questo punto come mai Romiti ha lasciato proprio ora. Forse era meglio mantenere un assessore assente, che non avrebbe mai accesso un ulteriore mutuo sulla già precaria e deficitaria situazione del bilancio comunale, non trovi?
Hai criticato il turismo mordi e fuggi. Una città anziana come lo è la nostra, cartina di tornasole di tutto il Paese, ha bisogno dei mezzi pubblici, ed anche se la corsa che hai soppresso caricasse una sola persona al giorno, questa ha diritto di esistere proprio perché è servizio pubblico. Se devo acquistare qualcosa al Corso, ci vado con o senza Pollicino!
Hai dimenticato perfino che quella corsa facilita l’ingresso a scuola di molti studenti pendolari, non solo dalle nostre Frazioni, ma anche dei Comuni limitrofi al nostro.
Se ti dimetti ora darai davvero una mano alla nostra città: le eviterai le strategie complicate dell’ultim’ora: pre-dissesto.
Un commissario che produca uno straccio di previsionale e ci riaccompagni tutti al voto in pochissimo tempo, di questo abbiamo bisogno.
La città ne ha bisogno.