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Home Sette Giorni

IO SONO UN UOMO MOLTO FORTUNATO…

Redazione by Redazione
14 Giugno 2013
in Sette Giorni, Cultura, Archivio notizie
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di Paul H. Davies

Southern Festoon (Zerynthia polyxena)Solo poche settimane fa sono stato sorpreso felicemente di sapere che avevo vinto diversi premi importanti per il concorso dell’anno nel “The International Garden Photographer of the Year Competition”. Si tratta di una competizione che attira migliaia di partecipanti  provenienti da tutto il mondo, così per me è stato un grande onore vincere il premio per il mio portfolio di immagini e una medaglia d’oro della “Royal Photographic Society”. Quello che è stato particolarmente speciale per me era che le sei immagini del mio portfolio sono state tutte prese molto vicino a casa mia nella Z.R.C. ( zona di ripopolamento e cattura) La Renara.

Questo fatto lo posso usare per rendere le persone consapevoli di quanto sia importante l’ ambiente dove viviamo per tutti noi. Dove vivo io non vengono usati insetticidi né diserbanti . Purtroppo a breve distanza li usano e lì la terra è morta, le colture crescono ma non ci sono insetti  impollinatori né  altre forme di vita che animano la campagna “sana” e la rendono fertile.

Io sono un sostenitore della fotografia vicino a casa. Potrei fare l’altruista e dire che questo impatta meno sull’ambiente, ma la vera ragione è la  grande gioia di conoscere più intimamente le forme di vita che mi circondano, avendo l’opportunità di coglierne  tutti i piccoli cambiamenti e di sentirmi molto rilassato quando scatto le fotografie.

Nel 2008, sono stato invitato a parlare a WildPhotos 2008 a Londra. Questo è un evento che richiama 500 fotografi naturalisti, il top da tutto il mondo. Le immagini che ho mostrato in questa occasione, sono state prese  vicino a casa mia,  nella Renara. Nel 2012 sono stato invitato di nuovo lì e ho parlato di quanto sia importante che ci prendiamo cura di tutte quelle piccole creature e delle piante che ci circondano. Queste presenze ci informano sullo stato di salute del nostro ambiente e saremmo in grave pericolo se venissero distrutte.

La Renara, dal 1976 chiusa alla caccia, e come ho detto prima, importante  fonte di ispirazione delle mie foto,  per esempio, c’è un immenso tesoro naturale tra animali e piante miracolosamente scampato alla devastazione umana. Un territorio dove c’è un brulichio di vita eccezionale, ma anche qui bisogna vigilare affinché non divenga un deserto.

 

Infatti  c’è sempre in agguato  un piccolo gruppo di cacciatori che non ha molto a cuore la natura e vorrebbe  solo aprire alla caccia La Renara solo  per  uccidere il maggior numero di animali possibile.Poi ci sono i bracconieri. Intanto c’è una caccia di selezione quasi quotidiana (!!!) per il controllo dei cinghiali che in questa stagione, la primavera,  diviene molto impattante anche per le modalità con cui viene condotta :numerose Jeep che attraversano campi in lungo ed in largo, ripetutamente,  anche a ridosso di importanti siti riproduttivi. Per l’ avifauna e per tutti gli altri altri animali che si riproducono e cercano luoghi tranquilli non c’è pace. Anche se si tratta di abbattimenti “selettivi”… gli altri  animali non possono saperlo.E rischiano anch’essi di essere “selezionati” e scomparire.

Sarebbe bello sapere se è stato fatto un vero e proprio censimento sul numero di cinghiali presenti e da abbattere, per quanto tempo ancora durerà questa eccezionale, massiccia operazione “selettiva” e …a chi andrà tutta questa carne.

Quando ci siamo trasferiti in Italia, io e Lois, abbiamo trovato una vecchia casa colonica che aveva bisogno di un sacco di cure e amore per riprendere  vita. Abbiamo fatto la maggior parte del lavoro noi stessi – mio padre era un falegname e sono cresciuto vedendo   la lavorazione del legno.

Ho studiato fisica all’Università di Oxford, cosa  ancora utile per la parte tecnica del mio lavoro , ma poi sono passato nel mondo accademico della biologia.

Cerco di usare le mie immagini per trasmettere la bellezza che c’è nella natura  credendo ancora che questo sia il modo migliore di mostrare alla gente quelle cose che potrebbero scomparire facilmente. Certo, io amo gli animali di grandi dimensioni, come le tigri, panda e altri emblemi del mondo naturale, ma il mio lavoro è con le piccole forme di vita intorno a noi, quelle più nascoste.

Vivo e lavoro in Italia e ho molti fotografi italiani come amici, ma come straniero, mi sembra di vedere le cose con una freschezza che molte persone hanno un po’ perso . L’Italia è famosa in tutto il mondo per i suoi tesori archeologici e artistici, ma pochi sanno che si tratta di un vero paradiso per la natura se si sa dove guardare. Come in ogni altro luogo del mondo,  le pressioni  da parte dell’uomo, subite dal mondo naturale, sono terribili ; a volte mi sembra che l’avidità umana, la stupidità e la corruzione sono troppo grandi da  poterle combattere. Ma questo non vuol dire che smetterò di farlo – non posso. Dal momento che vivo qui in Italia lavoro con gli amici per mostrare la natura ai bambini in età scolare e per sostenere le loro battaglie in difesa della Natura e  posso fare molta  pubblicità come un naturalista che ha contatti internazionali.

Per esempio io lavoro insieme alle persone che vogliono proteggere La Renara, la ZRC nei pressi di Orvieto, che un piccolo gruppo di irriducibili cacciatori vorrebbero aprire alla caccia   per   fare ‘sport’. In una settimana tutto quello che si è sviluppato in questo ecosistema in oltre 36  anni, sarebbe irrimediabilmente distrutto. Il pericolo è anche che ci sono voti per i politici locali e sembra essere tutto ciò che conta per i Filistei.

 

Molti stranieri vengono in Italia solo per il sole e il vino a buon mercato e non parlano italiano. Per noi è il nostro paese di adozione ed i nostri amici sono qui. Ogni volta che torno da un viaggio e attraverso il fosso ai confini della nostra terra, non riesco a credere a quanto sono fortunato. La mia prima visita in Italia è stato nel mese di aprile 1980, quando sono venuto a fotografare le orchidee del Gargano. Stavo preparando il mio primo libro sulle orchidee: Orchidee selvatiche della Gran Bretagna e in Europa; un libro che è stato pubblicato nel 1983. Sono tornato molte volte dopo e di solito porto in tour  botanici e fotografi sul Gargano, le Dolomiti, i Monte Sibillini e la Sicilia.

Sono un fotografo che ama fare esperimenti e costruisco molta parte  della mia attrezzatura per la fotografia macro vera. Posso ottenere le immagini che voglio solo facendo un passo fuori  casa. Una fotocamera con flash macro e macro obiettivo sta sempre sulla mia scrivania. Quando Lois è in giardino e trova qualcosa, posso immediatamente rispondere alla sua chiamata.

Poco prima di andare via a Londra per parlare a Wildphotos 2012 ho sentito un sibilo fuori e trovato il nostro piccolo gatto di fronte ad una mantide femmina, è stata la visione!. Non sono mai riuscito a fare una cosa così e di certo  questo è stato molto più di un caso fortuito. Ma la mia vita qui in Italia è piena di queste cose. Iniziamo ogni giorno non sapendo cosa può accadere, sì, per molti versi l’Italia è un pazzo luogo quasi anarchico, ma è anche caldo e spontaneo. E dove mi sento a casa, immerso nella natura.

Ma nessun posto  in questo mondo è perfetto e l’Italia come  paese ha problemi enormi, ma la sua gente ha un ingegno e una  capacità di ottenere il meglio delle cose. Per me, una delle cose migliori è che ho incontrato amici italiani che condividono la mia passione per la natura e la mia stessa determinazione a fare qualcosa, per quanto piccola, per evitare la sua distruzione.

Ho trovato un senso di pace qui in Italia – un posto in cui voglio stare con la persona con cui voglio vivere. Qui i piaceri sono semplici, sono importanti il buon cibo, il vino, i buoni amici e la natura … io sono un uomo molto fortunato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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