di Aramo Ermini
Mi è capitato, nei giorni scorsi, di recarmi a Tarquinia per un impegno.
Mi sono fermato là tutto il giorno.
La mattina ho parcheggiato l’auto fuori delle mura del centro storico, in un parcheggio libero dove dopo le 14.00 scattava la sanzione della rimozione.
Dopo pranzo, trafelato, corro a spostare la macchina deciso a parcheggiarla nel centro storico e rassegnato a pagare il ticket per il posteggio.
Non è piacevole sborsare euro per parcheggiare, lo si fa malvolentieri.
Nel centro storico di Tarquinia trovo però una sorpresa.
Nella tabella del posteggio accanto alla tariffa di un euro per ora di parcheggio c’è scritto: ticket giornaliero 3 euro piacevole sorpresa, è’ così che si deve fare.
Ho pensato alla mia città, Orvieto, dove il parcheggio costa lo stesso un euro all’ora ma non è previsto un ticket giornaliero a prezzi ragionevoli.
I turisti tutt’al più pagano 12 euro al giorno al Campo della Fiera, credo anche nel parcheggio multi-piano di via Roma.
Un prezzo da strozzini in una città turistica, di quelli fatti con il criterio “ dai che spenniamo i polli che passano “.
Barbarie!
E chi lavora ad Orvieto, provenendo da fuori città, quanto sborsa giornalmente?
Chi da sotto la Rupe ( Ciconia, Sferracavallo, Orvieto Scalo ) o dai paesi limitrofi viene in città per spese o uffici o solo per passare un pò di tempo è scoraggiato, non solo dalla difficoltà a trovarlo, il parcheggio, ma anche dal suo costo.
Le conseguenze di ciò sono sotto gli occhi di tutti: Orvieto sulla Rupe spopolata, si veda nelle sere di Inverno, un commercio che langue e una frattura tra i sobborghi ed il centro storico, che dovrebbe essere il cuore pulsante della città, tanto che esistono due o più cittadine con vita separata e non un tutto organico ben collegato.
L’aspetto della frattura tra Orvieto sulla Rupe, Ciconia, Orvieto Scalo e Sferracavallo, che vivono ciascuna una vita poco integrata dovrebbe essere ben valutato da una politica che si rispetti e che dovrebbe proporre rimedi.
Vi è inoltre un altro aspetto degno di nota in una paese, come l’Italia, altamente tassato.
In altri paesi ad un alto livello di tassazione corrispondono alti servizi qualitativamente e quantitativamente.
In Italia ad un livello di tassazione altissimo corrispondono servizi scadenti, inoltre come nel caso del caro-parcheggi ad Orvieto si caricano servizi redditizi, di costi che servono a finanziare le casse Comunali per alimentare altre voci di spesa.
Ciò non è degno di un paese civile, non è degno di un paese europeo.
Hanno ragione i turisti che ospito nella mia casa a non essere incentivati a rimanere in città “ because it is too much exspensive “
Orvieto città turistica, ma solo sulla carta.