ORVIETO – “Alla preoccupante crisi della Sangemini si aggiunge ora il fermo produttivo allo stabilimento delle acque minerali della Tione di Orvieto: è necessario che la Regione Umbria, detentrice ultima delle concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali, faccia valere le proprie ragioni, tutelando al massimo i lavoratori e i livelli di produzione degli impianti”: Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, lancia l’allarme “sulle continue difficoltà che il settore delle acque minerali umbre sta incontrando negli ultimi anni” e chiede al presidente Gianfranco Chiacchieroni la convocazione urgente della seconda commissione consiliare (Attività economiche e governo del territorio) per affrontare, anche alla presenza degli assessori competenti per materia, le complesse vicende che sta attraversando uno dei comparti che “per qualità ed unicità distinguono l’Umbria in Italia e nel mondo”.
“Nel caso della Tione – sottolinea Galanello – lo stop alle attività dell’impianto pare determinato da un contenzioso legato al passaggio di proprietà dell’azienda. Ai dipendenti e a tutto l’indotto del settore delle acque minerali umbre, la Regione non può esimersi dal dare risposte, anche facendo leva sul proprio ruolo attivo in materia di concessioni per lo sfruttamento delle sorgenti”. Per Galanello questo “bene pubblico prezioso ed inimitabile che l’Umbria ha la fortuna di avere, deve essere a disposizione della collettività come risorsa economica ed ambientale”.