di Gianni Cardinali
Nei giorni scorsi, quando il tempo cambiò repentinamente in peggio, con una forte diminuzione della temperatura e forti piogge, Catia e Fabrizio mi telefonarono per aver trovato accanto alla loro casa in campagna, un batuffolo di piume di un pulcino di allocco.
Era apparentemente in pessime condizioni, ma provai a tranquillizzarli dicendo che questi animali resistono molto bene alle ipotermie.
In realtà era piuttosto freddo e con il capo penzoloni.
Provammo con un phon a riscaldare delicatamente il panno nel quale era stato avvolto.
Si riprese poco dopo: fortunatamente sembrava che avessi avuto ragione.
Abbiamo provato a farlo mangiare e ci siamo riusciti.
Dopo aver lasciato istruzioni per l’alimentazione del mattino (l’allocco mangia in realtà di notte) ci siamo rivisti nella serata successiva per cercare il nido dal quale doveva essere caduto.
Lo abbiamo individuato in vecchi nidi per piccioni, fortunatamente ben conservati nonostante la ristrutturazione dell’abitazione.
In uno di questi c’era almeno un altro pulcino di allocco.
Rimessi tutti insieme, i genitori hanno potuto continuare la loro attività nella speranza di una buona riuscita della nidiata.