“Con il bando Puc3, destinato ai Comuni umbri con meno di 10mila abitanti, la Regione Umbria porta a compimento gli interventi strategici per la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri storici e delle aree urbane, sostenendo con uno stanziamento iniziale di 15 milioni di euro la crescita e lo sviluppo dei territori caratterizzati da centri di piccole dimensioni”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, illustrando insieme all’assessore regionale all’Urbanistica e Riqualificazione urbana, Silvano Rometti, finalità e contenuti del bando pubblicato ieri dalla Regione. “È indispensabile – ha detto la presidente – che a questa e alle altre misure che la Regione e le amministrazioni comunali mettono in campo per la crescita del territorio, il nuovo Governo ora accompagni misure e provvedimenti a sostegno dei Comuni e della loro capacità di spesa. Urge che venga affrontato e risolto il nodo del Patto di stabilità che impedisce anche alle amministrazioni più virtuose di fare investimenti e interventi”.
“Con questo bando – ha aggiunto la presidente – che prevede un sistema integrato di azioni fra interventi pubblici e privati, con misure per l’insediamento o lo sviluppo di attività produttive, per riqualificare le aree degradate, di misure sociali per creare una rete di servizi per favorire la permanenza della popolazione nei centri urbani, adottiamo una modalità di intervento che anticipa le linee di intervento della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 che mette l’accento sullo sviluppo delle aree interne e, dunque, è di estrema rilevanza per la nostra regione. È alle risorse dei nuovi fondi strutturali – ha aggiunto – che attingeremo per accrescere la dotazione finanziaria dei Puc3, ma intanto chiediamo un deciso cambio delle regole da parte del Governo nazionale”.
“Con il bando per la presentazione dei programmi integrati di sviluppo urbano Puc3 – ha detto l’assessore Rometti – ci poniamo l’obiettivo di far diventare i piccoli centri luoghi di nuova economia. Gli elementi cruciali sono quelli di un approccio organico ai problemi dei centri storici, per un rilancio che passerà non solo attraverso la riqualificazione e la rifunzionalizzazione delle infrastrutture e dell’abitato, ma favorirà in particolare gli investimenti per attività produttive e servizi per la popolazione”.